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Antonella Tognazzi, la vedova di David Rossi, ex capo della comunicazione Mps morto il 6 marzo del 2013
La Camera dei deputati ha dato il via libera all'istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi, l'ex Capo della Comunicazione del Monte dei Paschi di Siena. L'istituzione della Commissione è stata approvata con 233 voti favorevoli e nessun contrario.
«Soddisfazione enorme per una votazione all'unanimità», il commento all'Adnkronos di Antonella Tognazzi, vedova di Rossi. Resta tuttavia la "delusione" per l'emendamento presentato dal Pd che chiedeva di definire in 18 mesi la durata dei lavori della Commissione, giustificando la richiesta con una questione di rispetto per la famiglia per arrivare alla verità in un tempo definito.
Il Pd «non si è mai rapportato con noi, non votò neppure la relazione finale (della Commissione di inchiesta istituita nella scorsa legislatura ndr) - sottolinea Tognazzi - Limitare a 18 mesi la durata della Commissione non avrebbe dato una possibilità in più alla famiglia, ma sembrava replicare la velocità con cui si decise all'epoca che quello di David era un suicidio». «Delusione» quindi per questa presa di posizione del Pd «pur riconoscendo che c'è stato il voto finale favorevole».
Dalla nuova Commissione di inchiesta «mi aspetto la stessa serietà e dedizione che ha dimostrato la precedente Commissione - ha concluso Tognazzi - Mi auguro siano tutti motivati a riprendere i lavori da dove erano stati interrotti e a continuare gli approfondimenti».
Anche sua figlia, Carolina Orlandi, ammette di essersi «emozionata come per la votazione della prima Commissione. Ancora una volta il parlamento all’unanimità chiede che si faccia chiarezza. Questo conferma ancora una volta quante lacune ancora siano da chiarire».
«Ieri sera ho avuto modo di fare un appello anche a due donne che in questo momento rappresentano il Paese, Giorgia Meloni e Elly Schlein - ricorda Orlandi che ieri ha lanciato un appello alla trasmissione “Le Iene” - Ci piacerebbe incontrarle insieme, sarebbe un’occasione anche per ricordare che non esistono maggioranza e opposizione di fronte alla giustizia. E che le famiglie come la nostra hanno anche il diritto di potersi prendere cura del proprio dolore, senza dover combattere più».