Di certo l’iniziativa di un singolo magistrato non è rappresentativa dello spirito che anima l’intera categoria delle toghe. Però potrebbe apparire sintomatica di un sentimento crescente di frustrazione e rabbia che cresce all’interno dell’Associazione nazionale magistrati in merito al ddl costituzionale sulla separazione delle carriere, sorteggio per i membri del Consiglio Superiore della Magistratura e Alta Corte disciplinare.

L’occasione per questa interpretazione ce la offre la mossa del magistrato Nicola Scalabrini, sostituto procuratore a Bologna e componente di Area Dg della giunta distrettuale dell'Anm, che ha comunicato ai rappresentanti locali degli organi associativi degli avvocati (Consiglio dell'ordine, Fondazione forense e Camere penali) che non parteciperà più come relatore a convegni di formazione organizzati dagli stessi avvocati, anche quelli dove la sua presenza era già programmata. Benché abbia sempre creduto nel dialogo con gli altri operatori del diritto e non si sia mai sottratto al dibattito, ieri ha reso noto questo suo gesto di rottura e dal valore anche simbolico, che arriva dopo una presa di posizione di alcuni consigli dell'ordine (Bologna, Brescia, Lecce, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Venezia) in favore della riforma Nordio.

Nel documento sottoscritto dai vari ordini si legge, tra l’altro, che «accolgono con interesse e soddisfazione l’avvio del dibattito sul tema della separazione delle carriere tra Magistratura giudicante e Magistratura requirente e intendono adoperarsi affinché il confronto prosegua in termini costruttivi e concreti» e « l’impegno degli Ordini degli Avvocati è nella direzione di mantenere la separazione delle carriere tra i temi vivi di confronto e di approfondimento, sino al raggiungimento di una soluzione pienamente attuativa dei principi e dei valori posti dalla nostra Costituzione».

Poi un passaggio chiave: «Per molti anni non sono stati possibili né un adeguato confronto, né una franca discussione su una tale prospettiva. Troppo spesso la riflessione è stata impedita da polemiche che poco o nulla avevano a che fare con il merito delle proposte in campo, insinuandosi persino l’idea che la riforma, anziché avere a cuore i diritti dei cittadini, avesse finalità ostili alla Magistratura, o fosse mero terreno di scontro partitico». Insomma gli avvocati vogliono portare le toghe su un piano di discussione giuridica e non politica, probabilmente perché il clima è cambiato dopo la morte di Berlusconi. Una prospettiva che potrebbe non essere accolta però dalle toghe che invece stanno incentrando il dibattito sulle argomentazioni politiche sottese alla riforma, ossia ridurre se non eliminare il controllo della magistratura sull’attività politico amministrativa. Da ciò la dura presa di posizione di Scalabrini: «Mi sento davvero sulla 'irrinunciabile linea del Piave'», ha scritto citando il famoso appello alla resistenza di Francesco Saverio Borrelli nel 2002, a Milano.

«Quest'ultima presa di posizione del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Bologna - continua il magistrato - amplia e approfondisce un solco e impone alla mia coscienza di considerare che i tanti momenti comuni e la singola testimonianza da me portata sono stati del tutto inutili. Non basta più la stima personale che nutro per ciascuno di voi singoli avvocati nella altissima funzione da voi svolta a farmi credere che le iniziative di formazione siano state, o possano davvero essere, occasione rispettosa di arricchimento reciproco».

Con la presa di posizione in favore della separazione delle carriere verrebbe meno in sostanza, secondo Scalabrini, una visione comune sull'idea di giustizia. «Questa improvvida riforma - dice ancora - non risolve alcuno dei mali che affliggono la giustizia, ma scardina nel profondo i rapporti tra i poteri dello Stato e indebolisce le esigenze di garanzia dei cittadini».

Insomma, il clima è teso e verrà sicuramente fuori dalla riunione del parlamentino dell’Anm che si terrà domani, sabato 15 giugno, a Roma. Tra i vari aspetti critici sollevati dalla magistratura c’è proprio un profondo senso di delusione nei confronti dell’avvocatura. Le toghe, infatti, sostengono, come emerso anche da diverse interviste fatte su questo giornale, che l’avvocatura non riesce a capire che un pm separato è un danno per tutti a partire dagli avvocati e dai diritti dei loro assistiti e che questa riforma finirebbe per creare una figura di pubblico ministero completamente alienato dalla cultura delle garanzie e del giusto processo.

Ma intanto non si è fatta attendere la risposta degli avvocati. “Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bologna, assieme ad altri sette Ordini distrettuali, ha espresso soddisfazione per l’avvio del dibattito pubblico sulla separazione delle carriere ed ha affermato di volersi impegnare perché il piano del confronto sia informato, professionale ed equilibrato, avendo a riguardo i valori costituzionali ed ordinamentali, anche allo scopo di poter orientare il pensiero dei cittadini in una logica di consapevolezza democratica. A fronte di un impegno laico ed equilibrato che propone il metodo dialettico come luogo della formazione delle convinzioni, spiace leggere la presa di posizione immediata e pubblica del Dottor Scalabrini sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bologna. Nella sua lunga missiva la tesi sulla separazione delle carriere viene attribuita a Licio Gelli e non già a una parte significativa dei padri costituenti, e si vagheggia una resistenza sulla linea del Piave. È un peccato che tali impropri richiami finiscano per avere come conseguenza solo il piccato rifiuto a quei momenti di conoscenza, confronto e valutazione democratica che l’avvocatura istituzionale si è impegnata a garantire e che evidentemente sono vissuti da alcuni come un elemento di preoccupazione nei confronti dei quali esprimere ostilità e rigetto. Non può invece esservi pericolo nel dibattito e l’avvocatura Bolognese sarà sempre lieta di creare occasione di discussione con chiunque voglia ritenere che la dialettica sia la modalità corretta per assumere scelte democratiche”.