«La politica è assolutamente libera di censurare e di esercitare un diritto di critica dei provvedimenti giudiziari, la magistratura deve essere rispettata nel paese, è una classe dirigente importante di questo paese, va riconosciuta per l'impegno e il servizio che dà ai cittadini, ci sono migliaia e migliaia di magistrati che si sacrificano quotidianamente e il cui lavoro deve essere valorizzato». Così il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, intervenendo sabato al convegno di Fondazione Iniziativa Europa ha auspicato «più reciproco rispetto per affrontare i problemi più in profondità».

«La magistratura non deve cercare il consenso, non lo cerca e da questo punto di vista la cosa importante è che anche la classe politica abbia l capacità di riconoscere il ruolo dei magistrati nella società», ha aggiunto Pinelli sottolineando l'importanza «di non far sentire i magistrati abbandonati nel paese perché questo non è giusto e non rende merito all'impegno di tanti di loro che si impegnano per il bene comune».

Quanto alle questioni disciplinari il vicepresidente del Csm, ricordando che «in venti mesi sono state emesse cinque decisioni di rimozione», ha evidenziato «per trasmettere la credibilità della magistratura, la magistratura deve essere capace di stigmatizzare e sanzionare disciplinarmente i comportamenti che sono gravi e violativi della norma, sia tramite l'Alta corte, se mai ci sarà, oppure oggi con la sezione disciplinare».

«Dobbiamo ricordare che fare il magistrato è una responsabilità enorme - ha aggiunto Pinelli - non ci possono essere certo atteggiamenti di tolleranza rispetto a comportamenti gravi, non si può esercitare quella funzione se non si è per primi rispettosi delle norme».