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AULA TRIBUNALE DI MILANO
Dagli opifici clandestini di brand del lusso come Armani e Dior, dove borse prodotte per 53 euro vengono vendute a 2.600 euro, ai vigilantes della metropolitana di Milano con stipendi "sotto la soglia di povertà", la giustizia italiana affronta lo sfruttamento lavorativo con sentenze storiche. Lo scrive Lapresse.
Nell’ultimo quinquennio, tribunali e inchieste hanno evidenziato pratiche di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e frodi fiscali nei settori della logistica, vigilanza e manifattura. Colossi come DHL, GLS, UPS e Amazon, nonché aziende di moda come Armani e Dior, sono stati coinvolti in indagini per violazioni gravi. La Procura di Milano ha portato alla luce il fenomeno con sequestri preventivi per mezzo miliardo di euro.
Un caso emblematico riguarda le guardie giurate appaltate dall’Azienda Trasporti Milanesi, con salari di 5,3 euro lordi l’ora. La Corte di Cassazione ha dichiarato tale cifra incostituzionale e contraria alla "dignità della persona", obbligando le aziende al risarcimento dei dipendenti. «Nella Costituzione c'è un limite oltre il quale non si può scendere», hanno scritto i giudici della Suprema Corte.
Anche nel settore della moda, le indagini hanno rivelato condizioni inaccettabili. Nei laboratori clandestini di Brianza e Milano, i carabinieri hanno scoperto standard salariali "sotto minimo etico", dormitori abusivi e dispositivi di sicurezza manomessi. Lavoratori migranti, spesso senza contratto, operano in ambienti pericolosi. Il 25 maggio 2023, Abdul Rahman, un giovane del Bangladesh, è morto schiacciato da una macchina durante il suo primo giorno di lavoro in nero.
Tra i marchi coinvolti nelle indagini figurano Armani, Dior e Alviero Martini, posti sotto amministrazione giudiziaria per non aver prevenuto lo sfruttamento lavorativo. Altri 13 brand del lusso e del fast fashion, da Gucci a Zara, sono sotto esame.
Le sentenze hanno spianato la strada a cambiamenti concreti. Ad esempio, il rinnovo del contratto collettivo nazionale della vigilanza previsto nel 2024 porterà aumenti fino a 350 euro mensili per oltre 100.000 addetti. DHL ha scelto di assumere direttamente 1.500 lavoratori per evitare ulteriori sanzioni. Tuttavia, osservatori come Tito Boeri avvertono che la giustizia non può sostituirsi al legislatore in una questione così ampia, con il rischio di interventi “a macchia di leopardo”.
Nel frattempo, il lavoro ‘etico’ sembra destinato a diventare un obbligo, sancito dai tribunali e non dalle leggi.