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La Cassazione ha disposto un processo di appello per corruzione nel procedimento Ruby Ter che vede imputate una ventina di ragazze ospiti delle cene di Arcore, tra cui Karima “Ruby” El Mahroug, assolte a Milano nel febbraio 2023.
I supremi giudici della sesta sezione penale, presieduta da Giorgio Fidelbo, hanno invece dichiarato prescritta l'accusa di falsa testimopianza. La stessa sentenza del Tribunale di Milano che aveva assolto tutti viene annullata con rinvio per il reato di corruzione in atti giudiziari. Per l'ex fidanzato di Ruby, Luca Risso, accusato di riciclaggio, è stato dichiarato inammissibile il ricorso dei pm milanesi.
La decisione della Cassazione è arrivata dopo il ricorso per saltum della procura milanese, saltando il giudizio di appello per rivolgersi direttamente alla Suprema Corte, e riguarda 22 imputati, fra le quali alcune ragazze ospiti delle cene di Arcore. Le loro posizioni, per l'accusa di corruzione in atti giudiziari, arrivano quindi per la prima volta davanti ai giudici di secondo grado. Per il tribunale di Milano erano da considerare inutilizzabili le dichiarazioni delle “ex olgettine” come testimoni nel dibattimento perché andavano già indagate, quindi accompagnate in aula da un avvocato.
Come spiega il tribunale di Milano nella sentenza di assoluzione, le ragazze che avrebbero ricevuto soldi o altre utilità in cambio del silenzio non dovevano essere ascoltate come semplici testimoni, ma come “assistite” e questo «avrebbe evitato un dispendio di attività processuale di fatto rivelatasi inutilizzabili e posto le legittime premesse per trarre le corrette conseguenze in tema di responsabilità». «Gli elementi per qualificare correttamente le odierne imputate erano negli atti a disposizione dell'autorità giudiziaria già prima che le medesime fossero chiamate a sedere sul banco dei “testimoni”. I due tribunali li valorizzarono nelle sentenze solo al fine di privare in concreto di valore probatorio le dichiarazioni rese, anche in considerazione della ritenuta falsità delle medesime» si aggiunge.
“Non è ancora finita. Berlusconi è morto ma adesso il processo è mio. Pensavo non andasse così, lui è assolto e io rischio di essere condannata, com'è possibile?”, è la reazione di Marysthelle Polanco, una delle ragazze ospiti alle cene di Arcore. Il suo legale, Andrea Cassamagnaghi, afferma: “Non sono mai stato così desideroso come oggi di leggere le motivazioni. A oltre tredici anni dai fatti si ricomincia: senza alcuni pezzi, perché sono prescritti, e senza il presunto corruttore Berlusconi che è morto dopo essere stato assolto e l'assoluzione per lui è definitiva”.