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Solo il 17% degli italiani vota i quesiti sulla giustizia La propaganda del silenzio alla fine ha funzionato
Niente quorum per i 5 referendum sulla giustizia. La percentuale di italiani che sono andati alle urne si è fermata poco sotto il 18 per cento.
La macchina del silenzio, dunque, ha dato i suoi frutti. Polemiche le Camere penali: «Abbiamo altresì dal primo giorno denunciato l’assurdità di una iniziativa referendaria appaltata ad una forza politica in esclusiva, su quesiti scelti e scritti senza interpellare nessun soggetto politico, associativo, accademico, culturale tradizionalmente vicino al patrimonio delle idee liberali della giustizia». PULETTI, STELLA, VAZZANA Per i referendum sulla “giustizia giusta” promossi dalla Lega e dal Partito Radicale si può parlare senza dubbio di sconfitta: l'affluenza si ferma al 18% ( quando chiudiamo il pezzo mancano i risultati di 2000 Comuni). Alle 12 di ieri era stata in tutto il Paese del 6,77%, mentre alle 19 era arrivata al 14,84%. Quorum dunque lontanissimo e dato più basso di sempre. Che non lo si sarebbe raggiunto lo si sapeva già da mesi, ma probabilmente i tifosi dei cinque Sì non si aspettavano una percentuale così mediocre. Il corpo elettorale per i referendum era pari a 50.915.402 elettori, di cui 4.735.783 all’estero. Quindi per essere raggiunto il quorum si sarebbero dovuti recare alle urne oltre 25 milioni e mezzo di italiani. La regione dove si è votato di più è stata il Friuli Venezia Giulia ( 24% circa di affluenza) mentre quella che fotografa la minore affluenza è il Trentino Alto Adige ( 11% circa di affluenza). L'unica consolazione per i Comitati per il Sì è che il No ha perso rispetto a tutti i quesiti. Nel momento in cui scriviamo lo spoglio nelle circa 62mila sezioni non è terminato, tuttavia la direzione sembra segnata. Per l'abolizione del decreto Severino: Sì 56,12%, No 43,88%; contro l'abuso delle misure cautelari: Sì 57,06%, No 42,94%; per la separazione delle funzioni di pm e giudice: Sì 76,46 %, No 23,54%; per il voto dei laici nei consigli giudiziari: Sì 74,97%, No 25,03%; sulle elezioni dei componenti togati del Csm: Sì 76,34%, No23,66%. Dunque gli elettori vogliono con altissime percentuali un giudice terzo ed imparziale, che le valutazioni dei giudici e pm siano più trasparenti e quindi aperte a persone esterne al corpo della magistratura, che i gruppi deviati all'interno delle correnti non manovrino più le elezioni per il governo autonomo delle toghe di Palazzo dei Marescialli. Con percentuali più basse i cittadini chiedono che si rifletta sull'abuso della custodia cautelare e che le carriere politiche non vengano stroncate prima di una sentenza