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Il prossimo 5 luglio, salvo imprevisti, è finalmente in calendario la nomina del nuovo procuratore di Firenze. La Commissione per gli incarichi direttivi del Consiglio superiore della magistratura, al termine di una discussione quanto mai difficile, ha votato ieri mattina le candidature da sottoporre al Plenum. Nessuna unanimità, come da previsioni della vigilia, ma tre distinte proposte. Antonello Cosentino, togato progressista di Area, e Andrea Mirenda, togato indipendente, hanno votato per il procuratore di Livorno Ettore Squillace Greco, esponente di Magistratura democratica. Roberto D'Auria, togato centrista di Unicost, ha votato per Rosa Volpe, procuratore facente funzioni a Napoli. Luisa Mazzola, presidente della Commissione e togata della corrente moderata di Magistratura indipendente, insieme ai laici Ernesto Carbone e Daniela Bianchini, rispettivamente di Italia Viva e Fratelli d’Italia, per Filippo Spiezia, membro italiano del collegio di Eurojust, l’agenzia europea che ha sede all’Aja e che si occupa del coordinamento tra le Autorità giudiziarie degli Stati membri.
La discussione in Commissione si era inizialmente “incagliata” sul nome di Alberto Liguori, attuale procuratore di Terni ed altro candidato alla procura di Firenze. Liguori, dopo essere stato escluso a seguito della decisione, sempre della Commissione, di non confermarlo nell'incarico di procuratore della città umbra, era tornato in corsa nei giorni scorsi in quanto il giudice amministrativo aveva annullato tale provvedimento. La procura di Firenze era una di quelle all'attenzione da parte di vice presidente Fabio Pinelli, che aveva imposto in queste settimane una accelerazione dei lavori. Una nomina indispensabile per sbloccare quella della procura di Napoli, che non può essere calendarizzata in quanto legata al destino di Volpe, che ha presentato domanda anche per quest’ultimo ufficio.
Molte le polemiche che si erano abbattute sull’ufficio giudiziario fiorentino nell’ultimo periodo. L'ex procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo è rimasto coinvolto in una vicenda disciplinare relativa ad alcune molestie sessuali nei confronti della collega siciliana Alessia Sinatra ed è stato condannato alla perdita di due mesi di anzianità. L'attuale procuratore facente funzioni Luca Turco, invece, ha in corso da tempo un braccio di ferro con il leader di Italia viva Matteo Renzi per le modalità di conduzione della indagine sulla Fondazione Open.
L’ex premier ha presentato una denuncia alla procura di Genova, competente per i reati eventualmente commessi dai colleghi fiorentini, un esposto al Csm e uno al ministero della Giustizia. «I fatti saranno oggetto di immediato e rigoroso accertamento conoscitivo attraverso l'ispettorato generale», aveva fatto sapere al riguardo il ministro Carlo Nordio, che aveva anche promesso che «successivamente questo dicastero procederà a una approfondita valutazione di tutti gli elementi acquisiti, al fine di assumere le necessarie iniziative».
L'ultima polemica è di questi giorni e riguarda l'ex albergo Astor nel centro della città dove la scorsa settimana è scomparsa, senza lasciare tracce, una bambina peruviana di cinque anni. Il comune di Firenze aveva chiesto il sequestro della struttura, occupato abusivamente da decine di famiglie di immigrati, e lo stesso avevano fatto le forze di polizia. Sequestro che non era però stato concesso dalla procura. Renzi ha presentato una interrogazione parlamentare sul punto. Molti, infine, i fascicoli scottanti che il futuro procuratore troverà sulla scrivania.
A parte Open, attualmente davanti al giudice dell'udienza preliminare, c’è l’indagine sulle stragi del 1993. La scorsa settimana i pm hanno deciso di interrogare Urbano Cairo circa la sospensione del programma di Massimo Giletti “Non è l’arena” su La7 dopo l’intervista a Salvatore Baiardo, colui che aveva favorito la latitanza dei fratelli Graviano, condannati per le stragi e detenuti al regime del 41 bis. I magistrati, nei confronti di quest’ultimo, hanno chiesto la custodia cautelare in carcere, rigettata dal gip. Il 14 luglio è prevista la camera di consiglio per decidere sul ricorso della procura