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Marco Ottico/LaPresse
Con una solenne cerimonia nell'Aula magna del Palazzo di giustizia, è stata inaugurata ieri a Milano la sede della Divisione centrale del Tribunale unificato dei brevetti (Tub). A fare gli onori di casa è stato il presidente della Corte d’appello di Milano, Giuseppe Ondei, che, dopo aver ringraziato tutte le istituzioni che hanno consentito all'Italia di raggiungere questo storico risultato, ha sottolineato l'importanza della “cultura” del brevetto e della “centralità” in tal senso dell'area mediterranea.
Per il presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano Antonino La Lumia, il Tub sarà una «grande occasione per tutta l’avvocatura italiana» e consentirà di generare un indotto per milioni di euro. «Si sente l’esigenza in tale ambito di una giustizia efficiente e rapida», ha affermato il presidente La Lumia, ricordando come gli avvocati da ora in avanti avranno un «orizzonte europeo» in quanto le sentenze emesse a Milano saranno riconosciute in ben 18 Stati che hanno sottoscritto accordi a tal fine.
Il Tub è un tribunale comunitario, previsto dall’Unione europea nel 2013, e concepito con una sede tripartita: oltre a Milano, le altre due sedi sono a Parigi e Monaco di Baviera. Tale tribunale avrà sempre più importanza negli ordinamenti dei Paesi dell’Unione europea, sostituendo gradualmente le giurisdizioni nazionali per le controversie in materia brevettuale.
La sezione milanese, in particolare, si occuperà dei contenziosi riguardanti i brevetti di classe A, le cosiddette “necessità umane” all'interno delle quali sono presenti i settori farmaceutici, fitosanitari, agroalimentare e moda. Settori da sempre strategici per l'economia italiana.
La procedura per registrare un brevetto a livello europeo ha subito nel tempo diverse modifiche, anche a seguito di accordi fra gli Stati. Attualmente è sufficiente la registrazione del brevetto in un Paese perché sia poi tutelato, come detto, negli altri 18 che ad oggi hanno ratificato tali accordi. Una modifica che ha notevolmente agevolato le procedure. In tale prospettiva, sempre per il presidente del Coa milanese La Lumia, il Tub dovrà essere l'occasione per un intervento sulla legge professionale forense per una maggiore internazionalizzazione.
Dopo il numero uno degli avvocati milanesi ha preso quindi la parola il presidente del Tribunale Fabio Roia secondo cui siamo davanti a una «giurisdizione di livello» in quanto «crea indotto e dà in qualche modo la possibilità di entrare a professionisti, collaboratori e intelligenze nel polo di Milano». «È una vittoria anche per il sistema Paese e il Tribunale di Milano dovrà necessariamente adeguarsi a questo tipo di giurisdizione», ha aggiunto. L’auspicio, per Roia, è la creazione di Corti commerciali come già esistono in altri Paesi. È stato poi il turno dei ministri della Giustizia Carlo Nordio, degli Esteri Antonio Tajani, del viceministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini e del presidente della Regione Lombadia, Attilio Fontana.
«Sono particolarmente orgoglioso - ha esordito Nordio - di essere a Milano, per festeggiare quella che possiamo considerare una delle principali novità in ambito Giustizia degli ultimi anni». È una «conquista», ha spiegato il ministro, «per le lunghe trattative che hanno permesso di assicurare competenze importanti e strategiche».
Essere riusciti ad avere a Milano, ha detto ancora il ministro, «dopo la sezione locale già operativa da un anno, anche la terza Divisione Centrale, dopo l'uscita di Londra dall'Unione europea, rappresenta un traguardo strategico per l’intero Paese». «Siamo impegnati sotto la spinta del Pnrr - ha ricordato il Guardasigilli - a far diventare l' amministrazione della giustizia, pilastro di ogni democrazia, da fardello in leva di crescita economica del Paese». Il mondo dell'economia ha bisogno di «certezza del diritto e certezza dei tempi: il sistema del Tub va in questa direzione, come è stato già sperimentato negli ultimi mesi con il lavoro della divisione locale del Tribunale, già sollecitata qui a Milano su 16 diversi casi tra violazione delle norme sui brevetti e misure provvisionali». I giudici italiani, ha affermato ancora Nordio, «che già ne fanno parte, come quelli che ora inizieranno a lavorare nella Divisione centrale milanese, daranno ancora una volta lustro alla nostra straordinaria cultura e tradizione giuridica». Ci si aspetta, ha concluso, «l'afflusso di moltissimi casi relativi ad un settore in costante sviluppo e innovazione, come quello dei dispositivi medici diagnostici e chirurgici». «L'Italia è la seconda manifattura europea», ha affermato da parte sua il vicepremier Antonio Tajani, sottolineando al pari di Nordio l’importanza di regole certe per gli imprenditori al fine di favorire gli investimenti e le esportazioni. «Oggi celebriamo - ha detto il ministro degli Esteri - un successo e un riconoscimento frutto di un lavoro di squadra. Abbiamo lavorato tutti insieme, governo magistratura, esperti per dimostrare che il nostro paese può e deve essere al centro di una nuova politica industriale di cui ha bisogno l’Europa». Aggiungendo: «Un giusto riconoscimento a questa città, alle sue strutture, alla magistratura, ai suoi ordini professionali. Se l’Europa sceglie di venire nel cuore dell’economia europea, siamo la seconda manifattura del continente, non è una scelta cervellotica, è una scelta europeista».
Al presidente di Confcommercio Carlo Sangalli il compito di tirare le somme: «Nell'ultimo anno sono state oltre 5000 le domande di registrazione di brevetti in Italia, con un incremento di circa il 4 percento sull'anno precedente, il 32 percento solo in Lombardia». Dopo i discorsi di rito, c’è stato infine il tradizionale taglio del nastro dei nuovi uffici del Tub, ospitati nell’edificio progettato dall'archistar Carmelo Maugeri, proprio alle spalle del Palazzo di giustizia.