Sfondo buio, nero. Luce soffusa, dal basso. Matteo Salvini appare in giacca nera e camicia bianca, senza cravatta, per rispondere ai magistrati di Palermo che chiedono per lui sei anni di reclusione per la vicenda Open Amrs. Parla scandendo piano le parole, Salvini, ripreso a mezzo busto o con primi piani strettissimi. Non gesticola, le mani nemmeno si vedono. D'altra parte, il messaggio contenuto nelle parole è netto, e asciutto.

“Mi dichiaro colpevole di aver difeso l'Italia e gli italiani”, dice a chiosa del video in cui ripercorre quanto accaduto nel 2019 con la nave Ong. Non c'è, nel video, l'attacco a chi lo accusa. C'è, invece, nella commento che lascia in calce al video: "E' follia". Una difesa che dà la linea a tutto il centrodestra.

A cominciare dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "E' incredibile che un Ministro della Repubblica Italiana rischi sei anni di carcere per aver svolto il proprio lavoro difendendo i confini della Nazione, così come richiesto dal mandato ricevuto dai cittadini", scrive la premier sui social network. "Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall'immigrazione illegale è un precedente gravissimo. La mia totale solidarietà al Ministro Salvini".

Un intervento che innesca la reazione delle opposizioni. La segretaria del Pd, Elly Schlein, giudica il post della premier "molto inopportuno" perché "noi pensiamo che il potere giudiziario ed esecutivo siano separati secondo il principio della separazione dei poteri e quindi il rispetto istituzionale imporrebbe di non mettersi a commentare dei processi che sono aperti". Piuttosto, osserva Schlein, "stupisce che oggi abbia trovato il tempo per commentare la vicenda di Salvini, mentre da ieri, non abbia ancora proferito parola sul patteggiamento di Giovanni Toti".

Quello che ai dem appare chiaro è il tentativo della maggioranza di trasformare il processo a Salvini in un processo politico. Di più: alle istituzioni. "Una cosa è chiara: quello a Salvini non è un processo politico né tantomeno un processo all'Italia. E' semplicemente un processo a chi ha sequestrato 147 persone, e se lo ha fatto per obiettivi politici è semplicemente ancora più grave", attacca Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana.

Per il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, "Meloni sta evidentemente tentando di intimidire il pubblico ministero. Avere un Ministro accusato di sequestro di persona già dovrebbe essere fonte di imbarazzo per un governo di qualsiasi Paese democratico, ma avere addirittura la premier che interviene a gamba tesa nel processo rappresenta un'ingerenza gravissima del potere esecutivo nei confronti del potere giudiziario da far tremare i polsi".

Ad alzare un muro a difesa di Salvini è la maggioranza, compatta. "Salvini ha fatto il suo dovere di ministro", dice il leader di Forza Italia, Antonio Tajani che aggiunge: "Sono convinto che c'è sempre un giudice che riconosce la correttezza del comportamento di un ministro, il cui compito è anche quello di difendere la legalità, e ritengo che Salvini l'abbia fatto".

Solidarietà dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio: "Esprimo la mia piena ed affettuosa solidarietà al collega Salvini. Per quanto riguarda il processo, la sua origine e le sue caratteristiche, mi riporta ai tanti articoli che ho scritto in merito prima di diventare ministro", aggiunge il Guardasigilli. "Piena e totale solidarietà al ministro Salvini", fa eco il responsabile del Viminale, Matteo Piantedosi che parla di "evidente e macroscopica stortura e un'ingiustizia per lui e per il nostro Paese". Dall'altra parte dell'oceano, arriva la solidarietà del patron di Tesla, SpaceX e X. Ed è al suo social che Elon Musk affida l'attacco alla magistratura Italiana: "E' quel giudice pazzo che andrebbe condannato a sei anni".