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Palermo - Matteo Salvini al processo Open Arms dove si attende la sentenza
Il processo Open Arms ha raggiunto la sua fase finale. Dopo oltre tre anni di dibattimento, 24 udienze e 45 testimoni, i giudici si sono ritirati in Camera di Consiglio per decidere sulla colpevolezza o meno di Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e omissione d’atti d’ufficio. L’ex ministro degli Interni, oggi ministro delle Infrastrutture, è al centro di un processo che ruota attorno al blocco dello sbarco di 147 migranti, tra cui 27 minori, salvati dalla nave dell’ong Open Arms nel 2019. La sentenza è attesa in serata.
I pubblici ministeri, Marzia Sabella, Giorgia Righi e Geri Ferrara, hanno chiesto per Salvini una condanna a sei anni di reclusione. Secondo l’accusa, Salvini avrebbe impedito l’ingresso in porto dei migranti, nonostante l’intervento delle autorità giudiziarie e la presenza di un decreto che imponeva il soccorso dei minori. La difesa di Salvini, rappresentata dall’avvocato Giulia Bongiorno, ha contestato duramente la tesi dei pm, chiedendo l’assoluzione.
Durante la sua arringa, Bongiorno ha paragonato la requisitoria del pubblico ministero all’illuminazione delle tessere di un mosaico, sottolineando che focalizzarsi solo su singoli aspetti rischia di far perdere il “quadro generale”. «Ci sono errori del pm sulle modalità di sbarco dei minori e sulla redistribuzione europea dei migranti. In questo caso la procedura si perfeziona fino a quando non c’è accordo sulle quote per ogni singolo Stato», ha dichiarato. L’avvocato ha poi sottolineato che Open Arms avrebbe potuto far sbarcare i migranti in porti più vicini, come quello della Spagna, ma ha scelto di non farlo.
La difesa ha accusato l’ong di aver cercato di creare una situazione di stallo per mettere in difficoltà il governo italiano e ha ribadito che le decisioni prese da Salvini erano in linea con le politiche di difesa dei confini nazionali. «Condannare Salvini significa legittimare le consegne concordate in mare dei migranti. Per questo insisto sull’assoluzione», ha aggiunto Bongiorno.
Dal canto suo, il pubblico ministero Marzia Sabella ha definito il caso “unico”, spiegando che non può essere paragonato ad altri episodi simili. «Questo dibattimento si è concentrato su peculiarità specifiche, ed è per questo che chiediamo un giudizio”, ha detto Sabella, ribadendo le accuse mosse a Salvini.
Matteo Salvini, che ha assistito all’udienza, ha dichiarato di essere “orgoglioso” di ciò che ha fatto, ovvero di aver contrastato l’immigrazione illegale e di aver mantenuto le promesse fatte ai suoi elettori. «Qualunque sia la sentenza, oggi è una bella giornata per me perché sono fiero di aver difeso il mio paese», ha detto il leader della Lega. Salvini ha anche commentato positivamente il sostegno che gli arriva da molti italiani, affermando che continuerà a difendere la sua posizione anche in futuro.
La vicenda processuale ha avuto inizio il 1° agosto 2019, quando la nave Open Arms ha soccorso 147 migranti nel canale di Sicilia. L’ong ha richiesto il Pos (porto sicuro) alle autorità italiane, ma questo le è stato negato a causa del decreto sicurezza bis, introdotto dal governo di Giuseppe Conte. Dopo dieci giorni di attesa, il tribunale dei minorenni di Palermo ha deciso che i minori a bordo della nave dovevano essere sbarcati, ma il governo italiano ha continuato a rifiutare l’ingresso in porto.
Il 13 agosto, Open Arms si è rivolta al Tar del Lazio per annullare il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane. Il tribunale amministrativo ha accolto la richiesta dell’ong e sospeso il provvedimento, consentendo alla nave di entrare in acque italiane. Tuttavia, il governo ha continuato a negare l’attracco. Solo il 20 agosto, dopo un’ispezione, il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio ha ordinato lo sbarco dei migranti a Lampedusa.
A seguito di questi eventi, Matteo Salvini è stato indagato dalla procura di Agrigento per sequestro di persona e omissione d’atti d’ufficio. Il processo si è concluso oggi con l’udienza finale, e la decisione sulla sua colpevolezza è attesa a breve. La difesa di Salvini ha puntato tutto sulla legittimità delle sue azioni come parte di una politica nazionale di controllo dei confini, mentre l’accusa ha sottolineato la gravità della sua condotta, che avrebbe impedito il soccorso di persone in difficoltà.