Si attende con apprensione quello che potrebbe essere l’ultimo atto del caso giudiziario sull’omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel 2001. Domani, la Corte di Cassazione dovrà decidere se confermare l’assoluzione degli imputati Franco Mottola, ex comandante della stazione di Arce, del figlio Marco e della moglie Annamaria, oppure se annullare le assoluzioni e disporre un nuovo processo d’Appello.

L’udienza avrà luogo alla presenza degli avvocati della difesa dei Mottola e delle parti civili. Gli imputati al processo, oltre alla famiglia Mottola, includono i carabinieri Francesco Suprano e Vincenzo Quatrale, già assolti in secondo grado.

I sostituti procuratori generali Francesco Piantoni e Deborah Landolfi avevano chiesto 24 anni di reclusione per Franco Mottola, 22 anni per il figlio Marco e per la moglie Annamaria. Per Suprano, che aveva rinunciato alla prescrizione, erano stati richiesti 4 anni di carcere, mentre per Quatrale era stata confermata l’assoluzione.

Un caso lungo 24 anni

Serena Mollicone scomparve il 1° giugno 2001. Quella mattina lasciò la sua abitazione per recarsi all’ospedale di Sora, dove aveva un appuntamento per un'ortopanoramica. Da quel momento di lei si persero le tracce.

Il suo corpo venne ritrovato due giorni dopo nel bosco di Fonte Cupa, in località Anitrella. Il cadavere fu scoperto con mani e piedi legati, il volto coperto da nastro adesivo e un sacchetto dell’Eurospin sulla testa. Un caso che da quasi 24 anni resta irrisolto, tra indagini, archiviazioni, processi e colpi di scena.

Gli avvocati della difesa: «Abbiamo fiducia nella giustizia»

L’avvocato Mauro Marsella, difensore della famiglia Mottola, ha dichiarato all’Adnkronos: «Gli imputati sono molto sereni e confidano nella giustizia. Dopo due assoluzioni, siamo certi che anche la Corte di Cassazione farà un ottimo lavoro». La difesa, composta anche dagli avvocati Francesco Germani e Piergiorgio Di Giuseppe, insieme al criminologo Carmelo Lavorino, ritiene che il verdetto di domani sarà favorevole agli assistiti.

La speranza della famiglia Mollicone

I familiari di Serena sperano in un nuovo processo d’Appello. Dopo la morte di Guglielmo Mollicone, padre della ragazza e instancabile portavoce della sua battaglia per la verità, il testimone è passato allo zio Antonio e alla sorella Consuelo. L’avvocato Anthony Iafrate, legale di Consuelo Mollicone, ha commentato: «Il ricorso presentato dalla Procura generale della Corte d’Assise d’Appello di Roma è ben strutturato e fondato. Continuiamo a sostenere la nostra ipotesi accusatoria». Se però la Cassazione dovesse confermare le assoluzioni, il caso rischierebbe di rimanere irrisolto, lasciando l’omicidio di Serena Mollicone senza un colpevole. «Se il ricorso sarà rigettato, le carte processuali non hanno fornito altre ipotesi valide per spiegare il delitto», ha concluso Iafrate.