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Shabbar Abbas è accusato in concorso di aver ucciso la figlia Saman
«L'idea che mi sono fatto, e spero di sbagliarmi, è che non credo che lo vedremo mai il signor Shabbar Abbas, visto come si sta mettendo la situazione, siamo all'undicesimo rinvio, ogni volta un rinvio per qualcosa di pretestuoso: una volta mancano gli atti, una volta non sono tradotti, una volta non c'è l'avvocato o il giudice». Lo ha detto, a LaPresse, Claudio Falleti, avvocato di Saqib Ayub, il fidanzato di Saman Abbas, la 18enne scomparsa a Novellara nella primavera del 2021 e per cui la procura di Reggio Emilia ha indagato i due genitori, due cugini e uno zio per il suo omicidio.
La giovane si sarebbe opposta a un matrimonio forzato e per un anno e mezzo non sono state trovate le sue tracce, fino all'autunno scorso, quando dei resti umani sono stati trovati in un casolare vicino alla sua abitazione. Il padre, Shabbar Abbas, è stato fermato in Pakistan, dove era stato arrestato nei mesi scorsi, ma l'udienza per la sua estradizione in Italia ha subito numerosi slittamenti. Ad oggi, Shabbar Abbas continua a trovarsi in Pakistan.
Oggi, a Reggio Emilia, è in programma la prima udienza del processo per la morte della 18enne. Sono 5 cinque gli imputati: lo zio Danish Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq (tutti e tre in carcere), il padre Shabbar Abbas (arrestato un mese fa in Pakistan, dove si è in attesa dell'udienza che decida sull'estradizione) e la madre Nazia Shaheen (ancora latitante in patria). Devono tutti rispondere di omicidio premeditato in concorso, sequestro di persona e soppressione di cadavere.