PHOTO
il Presidente ANM Cesare Parodi, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio in occasione del convegno '(In)Separabili - Pm e giudici alla prova dell'equa distanza'. Camera dei Deputati a Roma, Martedì 18 March 2025 (foto Mauro Scrobogna / LaPresse) the President of ANM Cesare Parodi, the Minister of Justice Carlo Nordio on the occasion of the conference '(In)Separable - Public Prosecutors and Judges put to the test of equal distance'. Chamber of Deputies in Rome, Tuesday March 18 2025. (Photo by Mauro Scrobogna / LaPresse)
Il governo italiano sta valutando la possibile reintroduzione di un divieto per i magistrati riguardo a comportamenti che, pur legittimi, possono compromettere la loro credibilità personale, il prestigio dell'istituzione giudiziaria e la loro imparzialità. Questa riflessione è stata sollevata dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio , che ha risposto a un'interrogazione parlamentare presentata da Maurizio Gasparr i, capogruppo di Forza Italia al Senato.
Il tema, come sottolineato da Nordio, riguarda l'equilibrio tra l'indipendenza della magistratura e il rischio che le azioni dei magistrati possano sembrare politicamente orientate. Secondo quanto riportato da Il Messaggero il Ministro si riferiva anche alla «partecipazione a convegni in sedi di partito e l'adesione a scioperi, come quello del 27 febbraio, indetto dall'Associazione Nazionale Magistrati contro il disegno di legge costituzionale che riforma la magistratura», ritenendole inopportune.
Il governo sta valutando la possibilità di introdurre sanzioni per i magistrati che assumono posizioni pubbliche su temi politici. L'intento è garantire che il sistema giudiziario resti neutrale, evitando che la magistratura possa apparire influenzata dagli orientamenti politici. Il dibattito si concentra sulla necessità di proteggere l'imparzialità dei giudici, ma anche sul rischio di limitare la libertà di espressione dei magistrati.
Questa domanda ha generato un confronto tra politica e magistratura. I sostenitori di una regolamentazione più severa vedono nell'intervento una misura necessaria per mantenere l'imparzialità del sistema giudiziario, mentre gli oppositori si mettono in guardia contro il rischio di ridurre il diritto di critica e la partecipazione pubblica dei magistrati su temi fondamentali per la democrazia.
L'Anm ha già espresso forte opposizione alle dichiarazioni del Ministro Nordio, sostenendo che la partecipazione dei magistrati al dibattito sulla riforma della giustizia sia legittima e necessaria. Cesare Parodi , presidente dell'Anm, ha manifestato preoccupazione per la possibile introduzione di sanzioni troppo vaghe, sottolineando il rischio che la proposta possa avere un impatto negativo sulla libertà di azione dei magistrati.
Giovanni Zaccaro , segretario di Area Democratica per la giustizia, ha commentato che se da un lato i magistrati devono essere imparziali, dall'altro non si può impedire loro di partecipare al dibattito pubblico su temi cruciali come la giustizia ei diritti. Zaccaro ha anche avvertito che, perseguendo solo un'apparenza di imparzialità, si rischia di dimenticare l'importanza di tutelare l'imparzialità effettiva dei magistrati.