È una vicenda terribile. Orrenda. Un delitto, un doppio delitto di cui si comprende poco, se non che una delle due piccole vittime, il bimbo ritrovato morto a Traversetolo, paesino in provincia di Parma, poco più di un mese fa, il 9 agosto, era appena nato.

Si possono intuire o ipotizzare contorni, se possibile, ancora più raccapriccianti, in particolare dopo la notizia relativa al ritrovamento, nello stesso giardino, dei resti di un altro neonato, risalenti a un anno prima. Inutile dilungarsi su cosa potrebbe nascondere la giovane madre, la ragazza di 22enne accusata ora di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Ed è inutile cercare morbosamente i dettagli che dovranno restano riservati, come chiede la Procura di Parma. Che ora indaga per “violazione del segreto” dell'indagine: una violazione che in particolare si riferirebbe alla diffusione della notizia del secondo ritrovamento di resti, forse di un secondo bambino, “che rischia di incidere sulle acquisizioni investigative in corso”.

In un lungo comunicato, il procuratore Alfonso D'Avino rimarca “la delicatezza estrema di questo nuovo episodio” e si difende da chi ha criticato gli inquirenti nei giorni scorsi per avere 'nascosto' l'esistenza di un'inchiesta quando nel paese si era diffusa la voce del ritrovamento di due neonati morti e i media ne chiedevano conto.

“Quanto alla stampa, questo riserbo ha suscitato non poche perplessità e recriminazioni da parte di alcuni organi di informazione soprattutto perché, parallelamente, ben altro rilievo mediatico veniva dato a vicende delittuose di analoga gravità, avvenute in altre parti del territorio nazionale. Quanto al cittadino, il diritto a essere informati è stato recentemente espresso, ai massimi livelli locali, dal sindaco di Traversetolo, centro della provincia di Parma purtroppo finito sotto la lente d'ingrandimento dell'attenzione mediatica. Pur consapevole della aspettativa della popolazione (non solo quella locale) a essere informata su ciò che è avvenuto, la Procura di Parma – in linea con le disposizioni normative - ha scelto la linea della massima riservatezza, fondata su due pilastri: la necessità di preservare il segreto di indagine e la necessità di garantire la presunzione di innocenza”. 

 Il procuratore di Parma Alfonso D'Avino spiega di avere voluto evitare il “circo mediatico” nel non rispondere nei giorni scorsi ai giornalisti che gli chiedevano conto del possibile ritrovamento di due neonati morti nel Parmense. “La presunzione di innocenza ha costituito la preoccupazione della Procura di Parma, in quanto strettamente connessa, mai come in questo caso giudiziario, al segreto di indagine. Se, in una vicenda obiettivamente grave quale l'accertato decesso di un neonato, la Procura avesse scelto la linea della comunicazione libera e costante, sui protagonisti della stessa sarebbe stato acceso un faro così potente da innescare quel che gli esperti di comunicazione definiscono circo mediatico, che è l'esatto contrario di quella presunzione di innocenza che si è voluto garantire; il processo mediatico che si sarebbe aperto avrebbe avuto, sulle persone coinvolte, effetti ben più devastanti del processo giudiziario. E invece, proprio in linea con le disposizioni normative richiamate in premessa, si è voluto garantire a tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti nel caso, quella tranquillità necessaria ad affrontare i vari step che un'indagine così delicata ha richiesto, e continua a richiedere, evitando di esporre costoro all'assedio di taccuini, telecamere, microfoni, come purtroppo avviene in casi del genere”.

“L'esperienza quotidiana – conclude la nota -, infatti, ci racconta di veri e propri processi paralleli che vengono celebrati, soprattutto in TV, con il rischio concreto di creare sovrapposizioni e interferenze tra il processo mediatico e il processo giudiziario”. Il procuratore assicura che “si renderà conto all'opinione pubblica a breve, allorquando il lavoro investigativo sarà giunto a un punto tale da non dover più temere negative ripercussioni derivanti dalla frenetica circolazione di notizie sulla vicenda”.