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A Kevin Spacey è stato assolto Ma la sua carriera è andata in pezzi
L’attore era alla sbarra con l’accusa di aver molestato un 14enne nel 1986
Due Oscar vinti per American Beauty e I soliti sospetti, capisaldi della storia del cinema. Una carriera all'apice del successo come interprete del sulfureo presidente della serie House of Cards. Una metafora del potere che distrugge e corrompe, l'ambizione e i peccati inconfessabili, la verità e le bugie. Lo stesso lato oscuro che ha travolto la carriera dell'attore Kevin Spacey, una star che brillava nel firmamento di Hollywood e che nel 2020 ha visto tutto crollare addosso e intorno a se.
Spacey fu accusato e portato a processo da un altro attore, oggi 50enne, Anthony Rapp, che affermò di essere stato molestato durante una festa dallo stesso Spacey. Era il 1986 Rapp aveva 14 anni Spacey 27. La richiesta della supposta vittima fu quella di un risarcimento di circa 40 milioni di dollari. La storia venne pubblicata con grande clamore dal giornale Buzzfeed già nell'ottobre 2017, Rapp fu dettagliatissimo nel suo racconto. Spacey lo avrebbe afferrato per un braccio lo aveva messo su un letto e si era sdraiato parzialmente sopra di lui. «Ero consapevole che stava cercando di ottenere da me una prestazione sessuale», affermò l'accusatore senza dubbi.
Era l'epoca in cui scoppiò il movimento # MeToo sulla scia dei racconti e delle testimonianze che descrivevano il clima intimidatorio e di abusi da parte dei potenti del business cinematografico. Un movimento che acquistò ancora piu forza con lo scandalo Wenstein, il produttore accusato e incarcerato per violenza sessuale ripetuta ai danni di diverse attrici. E quando anche Spacey finì nel tritacarne mediatico, all'opinione pubblica sembrò più che naturale la verità raccontata da Rapp.
Una sequela di accuse per cattiva condotta sessuale fecero deragliare la carriera della star di Hollywood. Netflix lo escluse dalla sua serie drammatica e più popolare House of Cards e Christopher Plummer lo sostituì nel ruolo di J. Paul Getty nel film Tutti i soldi del mondo. Ancora nell'agosto scorso un giudice ha stabilito che il signor Spacey doveva pagare 31 milioni di dollari ai produttori della serie per i costi sostenuti dopo averlo licenziato.
Il tribunale federale di Manhattan ha ritenuto che Rapp non avesse dimostrato la sua accusa circa le avances sessuali indesiderate. Durante le tre settimane del processo gli avvocati si sono scambiati colpi bassi e affermazioni al limite dell'insulto. Il legale di Rapp, Richard Steigman, ha insistito sul fatto che nella memoria di Spacey c'erano lacune che avrebbero sconfessato la sua dichiarazione di innocenza. L'avvocato dell'accusato invece ha puntato molto sul clamore del caso dichiarando che Spacey era vittima di un'invenzione e che aveva ricevuto più attenzione in questo processo che in tutta la sua vita di attore. Il dibattimento ha portato alla luce il fatto che durante il presunto contatto tra i due non ci furono baci, svestizioni, nessuna mano sotto i vestiti e nessuna dichiarazione o allusione sessualizzata. Insomma niente che dimostrasse un qualche tipo di aggressione sia pure lieve. Nonostante ciò al momento dell'esplodere del caso Spacey, visto il tanto tempo trascorso dal fatto, sui social media affermò che non aveva memoria di ciò che era stato descritto da Rapp. «Se mi sono comportato come lui descrive, gli devo le più sincere scuse per quello che sarebbe stato un comportamento da ubriaco profondamente inappropriato» disse Spacey.
Dichiarazioni rilasciate al momento di un attacco generalizzato che risentiva dell'atmosfera creatasi intorno all'attore. Cosa che invece lo stesso smentì in seguito, negando che fosse mai successo ciò che gli veniva contestato. Ma il processo ha anche scoperciato alcuni ricordi dolorosi per Spacey il quale per la maggior parte della vicenda ha sempre negato di essere gay. Un aspetto dolorosissimo che rimanda alla sua giovinezza. Spacey infatti solo in tempi relativamente recenti ha parlato della sua omosessualità, cosa tenuta nascosta a causa delle vessazioni subite da suo padre che l'attore ha definito un omofobo, razzista e suprematista bianco.
La vicenda processuale si è dunque conclusa ma non definitivamente perché Spacey potrebbe affrontare nuove accuse arrivate dall'Inghilterra dove tre uomini lo hanno citato per aggressione. Il premio Oscar si è dichiarato immediatamente innocente davanti ad un tribunale di Londra e si prevede che un altro processo inizirebbe non prima del prossimo anno.