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L’APPELLO DEL PADRE DELLA GIOVANE ROMANA FERMATA IN UN LOCALE
uesta ragazza è Alessia Piperno, ed è mia figlia. Erano 4 giorni che non avevamo sue notizie. Stamattina arriva una chiamata. Era lei che piangendo ci avvisava che era in prigione. A Teheran». In un post su Facebook, Alberto Piperno, chiede aiuto per sua figlia.
BRASILE IL PRESIDENTE USCENTE RECUPERA PARTE DELLO SVANTAGIO: 42% CONTRO 48% PER IL CANDIDATO DELLE SINISTRE
«La lotta continua fino alla nostra vittoria finale. Vinceremo queste elezioni, questo per noi è semplicemente un tempo extra.» Inacio Lula da Silva, conosciuto semplicemente come Lula, e sicuro, la sinistra trionfera alle elezioni presidenziali brasiliane. Il risultato dà effettivamente un vantaggio al leader del partito dei Lavoratori ma, contro tutti i sondaggi, il presidente uscente di estrema destra Jair Bolsonaro è andato ben al di là delle sue piu rosee aspettative.
Lula infatti ha ottenuto il 48% dei voti contro il 43% del suo avversario. Nessuno dei due dunque ha superato la fatidica soglia del 50% che avrebbe escluso il ballottaggio che si terrà il 30 ottobre. In ogni caso gli sfidanti hanno cantato vittoria, per Lula infatti si tratta di un ritorno quasi clamoroso dopo che gli era stato impedito di candidarsi nel 2018 per accuse di corruzione, dimostratesi infondate, che lo hanno portato in carcere per 19 mesi. Una vicenda dai risvolti tutt'altro che limpidi che ha fatto emergere una campagna di fango orchestrata dai suoi nemici.
Bolsonaro ha quasi rimontato lo svantaggio della vigilia . Lo scontro è fortemente polarizzato condito da scambi di insulti reciproci. Il presidente uscente ha etichettato Lula come ' ladro' che a sua volta ha definito Bolsonaro ' pazzo'. Ma quello che li differenzia è soprattutto il programma e la visione del Brasile. Lula, che è stato presidente dal 2003 al 2010, ha puntato soprattutto sul rafforzamento delle misure per proteggere la foresta pluviale amazzonica, mentre Bolsonaro ha sostenuto che parti del polmone verde del pianeta dovrebbero essere aperte allo sfruttamento economico. Gli attivisti per il clima hanno avvertito che se fosse rieletto, l'area potrebbe raggiungere un punto di non ritorno.
Ma probabilmente i brasilianisceglieranno sulla base delle ricette economiche. Il paese è attanagliato da una profonda crisi che ha spinto vaste fasce della popolazione nella povertà. Su questa situazione ha fatto leva Lula promettendo investimenti su lavoro e istruzione. Bolsonaro invece ha costruito una base devota difendendo i valori conservatori e presentandosi come protettore della nazione dalla sinistra.
In vista del ballottaggio tutti guardano alla senatrice centrista Simone Tebet, terza con il 4%, e al candidato di centrosinistra Ciro Gomes ( 3%). Nessuno dei due ha annunciato su chi farà confluire i loro 8 milioni e mezzo di voti.
Anche se Lula vedesse confermato il risultato del primo turno il suo non sarebbe un mandato agevole. L'estrema destra infatti ha vinto 19 dei 27 seggi in palio al Senato. Da notare alcuni risultati sorprendenti nella camera bassa come l'elezione dell'ex ministro della salute di Bolsonaro ( una gestione negazionista della pandemia che ha provocato 700mila morti) o quella dell'ex ministro dell'ambiente, dimessosi per un'indagine di tangenti. E poi l'elezione di Sergio Moro, il giudice, ministro della giustizia di Bolsonaro che aveva condannato Lula.