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Carlo Nordio, ministro della Giustizia
«Lo scandalo Palamara ha rivelato quello che è stato definito un “verminaio”, a questo non si è posto rimedio, e non si porrà finché resterà il principio correntizio per cui l'eligendo» al Consiglio superiore della magistratura «si troverà a giudicare lo stesso magistrato a cui aveva chiesto voti». Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ieri sera a “Porta a Porta”.
Carlo Nordio è ritornato anche sull’abuso d’ufficio: «A mio giudizio il reato di va abolito» mentre «il traffico di influenze va rimodulato, perché manca di due principi fondamentali: tassatività e tipicità». E ancora: «Se fossero aboliti entrambi non credo che qualcuno si lamenterebbe, e non sarebbe un regalo alle mafie», ha aggiunto.
Il ministro della Giustizia ha riferito che a gennaio metterà in campo alcune iniziative per rivedere i reati contro la pubblica amministrazione. «Proporrò sarà la rivisitazione dei reati contro la pubblica amministrazione», quelli che provocano la cosiddetta “paura della firma” negli amministratori pubblici. «La “paura della firma” paralizza l'amministrazione pubblica e ha un costo economico elevatissimo», ha spiegato Carlo Nordio.