Il vicepresidente della Regione Alessandro Piana era estraneo alla vicenda dei festini che lo scorso anno aveva scosso la Genova bene con l'arresto dell'architetto Alessandro Cristilli e dell'imprenditore Christian Rosolani con le accuse di favoreggiamento della prostituzione e cessione di stupefacenti.

Piana si è sempre detto estraneo ai fatti e a dargliene atto è l'avviso di conclusione indagini sull'inchiesta notificato dalla procura agli indagati; oltre a Cristilli e Rosolani, difesi dagli avvocati Federico Fontana, Giuseppe Tortorelli e Andrea Costa, sono indagati anche Jessica Nikolic e Emanuele Merlini, difesi rispettivamente dagli avvocati Leonardo Nicotra e Giampaolo La Cognata.

La vicenda L'indagine era cominciata nel 2021 con la scoperta di un giro di prostituzione in un appartamento in via Serra per cui era indagata Jessica Nikolic, al termine dell'operazione la squadra mobile di Genova aveva arrestato Alessandro Cristilli, e Christian Rosolani. Nelle trentasei pagine di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Riccardo Ghio viene ricostruito lo schema delle serate che prevedeva sempre lo stesso copione: dopo il consumo di stupefacente per disinibire prostitute e ospiti, iniziavano dei giochi come "obbligo o verità" con spogliarelli che conducevano alla fine a rapporti sessuali completi.

In una conversazione intercettata con un amico, l'architetto genovese chiama le escort "Cristilline" e l'altro risponde scherzandosi su di ''procurare le ragazze al presidente Berlusconi''.

Alessandro Piana era stato tirato in ballo da un'intercettazione ambientale di Cristilli e da Jessica Nikolic, ma lui si era sempre detto estraneo ai fatti. Nel giorno in cui il suo nome era emerso aveva convocato d'urgenza una conferenza stampa spiegando che il giorno del festino a cui avrebbe preso parte fosse a casa per una videoconferenza e ribadendo di non essere mai andato a prostitute né di aver mai assunto droga.