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Conclusa ieri a Matera l'iniziativa di Cgil, Cisl, Uil “L’Europa è necessaria, ma per essere percepita anche come opportuna, dobbiamo fondarla su un progetto sociale inclusivo, che dia speranza e sicurezza ai cittadini e alle comunità come i costituenti immaginavano'. Con questo auspicio di Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, si è chiusa ieri a Materia, la due giorni sindacale sul tema del rapporto tra cultura, lavoro, ed Europa. Una giornata finale quella di ieri che ha visto il suo momento centrale nell'intervento molto applaudito ( una vera e propria standing ovation) di Romano Prodi che ha richiamato l'urgenza di costruire una Europa unita politicamente di fronte alla presenza massiccia della Cina nell'economia e nella finanza. «L'Italia non è stata mai leader ma è sempre stata il collante dell'Ue, ora abbiamo un governo che litiga con tutti, pensa che Cina e Usa non esistano, pone dei ponti senza vedere se di là c'è una sponda». L'ex presidente del consiglio ha sottolineato: «Non sono mai stato nazionalista ma abbiamo perso questo ruolo importantissimo anche se non trainante e il problema è gravissimo». Poi l'appello anche per l'unià sindacale. «Serve tanto. Non voglio entrare nella vostra discussione, ma il Paese ha bisogno di avere un punto di riferimento. L'indebolimento dei corpi intermedi fa emergere i sovranismi». Prodi ha lanciato anche un forte allarme sull'aumento delle diseguaglianze nel Mezzogiormo. «C'e' da fare tantissimo, anzi di più perché il divario nord - sud è aumentato», sottolineando poi l'importanza delle infrastrutture immateriali e materiali nel Mezzogiorno, a partire dall'autostrada per Bari. Un tema quello delle infrastrutture che ha temuto banco anche nell'intervento conclusivo di Annamaria Furlan. «Il Governo tiene inutilmente bloccate le infrastrutture già finanziate e con esse centinaia di migliaia di posti di lavoro. Si riporta L’Italia nella palude degli appalti scarsamente trasparenti e fondati sul massimo ribasso, mentre si continua ad ammalarsi e morire di lavoro sempre di più proprio a causa delle troppe opacità e di una competizione da costi insostenibile», ha ribadito la leader della Cisl.
«Si aumenta la spesa corrente gonfiando deficit e debito senza un progetto e una visione di futuro, senza effettuare i necessari investimenti per la crescita e l’innovazione, per la cultura, per il sostegno all’occupazione, ai redditi da lavoro, da pensione e ai consumi». Poi la stoccata diretto al Presidente Conte. «Non sarà un anno bellissimo perché in autunno, proprio per questa politica economica poco avveduta ci aspetta un muro da valicare sempre più alto. Questa politica del Governo brucia futuro per l'Italia e non può essere certo un modello per l'Europa».
Per la Furlan «il nostro futuro è in Europa e per l’Europa. È l’Europa dei popoli alla quale guardiamo, ma per non disperdere le nostre tradizioni di accoglienza e d’integrazione è fondamentale dare risposte a chi da anni vede erodere la qualità della propria condizione di vita, a chi sente messa in discussione la propria sicurezza, a chi pensa che l’esistenza dei propri figli sarà peggiore della sua. Senza le giuste risposte a tutto questo, i veleni del nazionalismo e del sovranismo si diffonderanno più facilmente, perché troveranno un terreno reso fertile dal disagio sociale, dall’ansia per il futuro, dalla paura che genera frustrazione e rabbia».
Infine una risposta a Landini e Bargaballo sull'unita' sindacale «Facciamo unità e parliamo di unità, ma prima di parlare del dove e del come e delle regole, dobbiamo discutere del perché e per chi».