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Modificare la circolare in materia di incarichi extragiudiziari, attraverso «'la semplificazione della procedura autorizzatoria, sostituendola, ove possibile, con un onere di semplice comunicazione e restringendo ai casi strettamente indispensabili l'onere della preventiva autorizzazione». È quanto chiede l'Associazione nazionale magistrati al Consiglio superiore della magistratura, in un documento approvato dal comitato direttivo centrale.
La disciplina attuale, si legge nel documento, «impone al magistrato che intende svolgere un incarico extragiudiziario oneri di documentazione spesso gravosi e pone delle condizioni che, di fatto, spesso comportano nei fatti un forte disincentivo al loro svolgimento». «Lo svolgimento di incarichi extragiudiziari, se esercitato con misura e senza pregiudizio per il lavoro giudiziario, per l'imparzialità e l'indipendenza del magistrato e al servizio di altre istituzioni pubbliche o di istituzioni culturali anche private è una fonte di arricchimento per il singolo magistrato e per la magistratura tutta, e non deve essere visto con disfavore», sottolinea l'Anm. E «la possibilità per la magistratura di prendere parte alla vita delle istituzioni pubbliche costituisce, inoltre, una importante garanzia per tutti i cittadini, che non hanno certamente bisogno di magistrati chiusi in una turris eburnea».
L'Associazione nazionale magistrati «è pienamente consapevole della necessità che il Consiglio superiore della magistratura vigili sullo svolgimento di incarichi extragiudiziari, ma tale vigilanza - conclude il documento - non può risolversi in procedure autorizzative eccessivamente complesse e che impongono al magistrato richiedente il dispendioso onere di complesse procedure autorizzative, spesso condizionate dall'acquisizione di farraginosa documentazione».