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Il ministro della Giustizia Carlo Nordio
Le «istanze» e le «preoccupazioni» della magistratura onoraria siano «oggetto di tempestivo esame e di attenta considerazione da parte del Ministero della Giustizia nel quadro di un disegno normativo che ha inteso coniugare l'esigenza di dare risposta al bisogno di far cessare i disagi conseguenti alla consolidata condizione di precarietà, in cui da anni i magistrati onorari prestano il loro servizio, e la necessità di non trascurare lo statuto costituzionale di onorarietà del loro importante impegno». È l'auspicio della Giunta esecutiva dell'Associazione Nazionale Magistrati in merito allo sciopero della magistratura onoraria proclamato da oggi per una settimana fino al 23 aprile.
«Un'astensione dagli impegni giudiziari per una settimana intera - aggiunge l'Anm - motivata dalla mancanza di ascolto e di attenzione del Governo rispetto alle attese dei magistrati onorari in servizio da tempo di veder finalmente riconosciute, con la necessaria effettività, le tutele che il legislatore ha accordato con la cosiddetta stabilizzazione nelle funzioni onorarie contenuta nella legge di bilancio per l'anno 2022. Lo stato di agitazione dei magistrati onorari - conclude il sindacato delle toghe - è fattore di ulteriore disagio per gli uffici giudiziari».