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Il sistema dell’accoglienza dei rifugiati in Italia è attraversata da numerose contraddizioni , la recente chiusura dell’hotspot di Lampedusa e le denunce sulle condizioni di vita in altri luoghi sono il segnale di quanto lavoro ci sia da fare in questo senso. Eppure esistono moltissimi attori del sistema di asilo che ogni giorno svolgono un lavoro preziosissimo. Quello è sembrato mancare fino ad ora è la possibilità di mettere in connessione tutte queste attività e soprattutto come farle conoscere ai principali destinatari. https://youtu.be/fQccEHzmo60 Per questo motivo è importante il lavoro che si propone di svolgere Juma Refugees Map Service. Un portale web (https://www.jumamap.com/) inserito all’interno del progetto sostenuto dall’Agenzia Onu per i Rifugiati (UNHCR) e portato avanti dall’Arci a livello nazionale.L’iniziativa è stata presentata oggi presso la sede dell’FNSi a Roma nel corso di una conferenza stampa. Juma mette in connessione richiedenti asilo, titolari di protezione internazionale e protezione umanitaria con i servizi esistenti sul territorio. Una vera e propria mappatura disponibile in versione multilingue (italiano, inglese, francese, arabo e cinese).Filippo Miraglia dell’Arci spiega ai microfoni del Dubbio in senso dell’iniziativa: « L’iniziativa nasce da noi, sostenuti dall’UNHCR, per mettere in rete i servizi rivolto ai rifugiati che nonostante tutto sono molti sul territorio e che, contrariamente a quanto si dice, hanno risposto in tanti all’arrivo delle persone in cerca di protezione. Sono già centinaia quelli che hanno sposato l’iniziativa, le realtà associative ma anche quelle che fanno riferimento al pubblico. L’obiettivo è stato quindi parzialmente raggiunto ma da oggi vogliamo far partire questa messa in rete dei servizi perché pensiamo che questo possa servire a migliorare la risposta dei territori verso i rifugiati». Concretamente il portale permette di visualizzare i dati e le caratteristiche dei servizi offerti da tutte le associazioni, su una mappa OpenStreetMap, correlandoli alla navigazione cellulare per il calcolo del percorso. In questa maniera i rifugiati possono reperire informazioni utili su dove dormire, trovare assistenza legale, sanitaria, oppure dove trovare assistenza psico-sociale o più semplicemente una scuola di lingua. Inoltre i titolari, pubblici e privati, che offrono i servizi potranno valorizzare il loro lavoro e farlo conoscere. Aggiornandolo costantemente.«Bisogna avvicinare il tema del diritto di asilo alla realtà – aggiunge Miraglia - perché c’è una grande distanza dalla rappresentazione che se ne da. Vogliamo rendere visibile il fatto che esiste un’Italia che risponde in maniera efficace alle esigenze dei richiedenti asilo, che non è in atto nessuno scontro e che i numeri sono assolutamente gestibili anche se sappiamo bene che nel nostro paese esiste questo clima di perenne campagna elettorale». Un concetto ribadito anche da Andrea Pecoraro dell’UNHCR: «Come sappiamo il tema dei rifugiati è molto politico, quello che noi cerchiamo di dare è una corretta informazione attraverso i dati, i numeri. Sebbene si tratti di un fenomeno importante, sappiamo che se ben indirizzato può essere gestito quindi chiamare all’emergenza è sicuramente fuori luogo».