Un voto in controtendenza negli Usa, i cittadini dell’Ohio infatti hanno deciso a maggioranza per introdurre nella costituzione dello stato il cosiddetto Issue 1, un emendamento che di fatto impedisce al governatore di limitare il diritto all’aborto.

Un risultato non scontato dopo che, lo scorso anno, la corte suprema, aveva ribaltato la storica sentenza Roe vs Wade, ma soprattutto perché si tratta del primo stato a guida repubblicana ad aver registrato il successo dei movimenti pro choice. L'aborto dunque rimane un diritto costituzionale ed è sembrato chiaro che la vittoria andava a rivestire un significato ancora piu ampio, visto che quasi il 56% degli elettori, anche quelli di tendenza conservatrice, avevano sostenuto la misura. In dettaglio l'emendamento modificherà la costituzione dello stato per includere protezioni riguardanti l'accesso all'aborto. Stabilirà un diritto individuale al trattamento medico riproduttivo, anche rispetto alla contraccezione e le cure dopo una gravidanza non portata a termine per cause indipendenti dalla volontà della donna.

La campagna elettorale da parte dei pro choice è stata tutta giocata sull'allarme che nel caso la misura non fosse stata approvata, i repubblicani avrebbero posto delle restrizioni ancora piu rigide di quelle attuali fino ad un divieto completo. Attualmente in Ohio l'aborto è legale fino alla 22esima settimana di gravidanza.

Ma la battaglia è stata durissima, uno dei principali gruppi che si sono opposti all'emendamento, Protect Women Ohio, ha raccolto quasi 10 milioni di dollari a partire da settembre, cosa che aveva fatto pensare a una potenza di fuoco comunicativa che lasciava poche speranze. In una dichiarazione, il gruppo PWO ha fatto leva sulla retorica: «I nostri cuori sono spezzati stasera non perché abbiamo perso un'elezione, ma perché le famiglie, le donne e i bambini dell'Ohio sopporteranno il peso di questo voto». E poi ha rilanciato: «Siamo pronti in questo momento impensabile a difendere le donne e i nascituri».

Gli oppositori dello Issue numero 1 hanno usato come argomento principale quello che l’emendamento consentirebbe aborti tardivi, un termine non medico che si riferisce alle interruzioni di gravidanza oltre il termine consentito, dunque illegali. A ciò è stato ribattuto che questi casi sarebbero possibili solo con l'approvazione di un medico che attesti gravi problemi di salute della donna.

I repubblicani che controllano il governo dello stato, hanno comunque lasciato intendere che proporranno nuove iniziative elettorali in risposta alla vittoria di ieri. Jason Stephens, il presidente della Camera dei rappresentanti dell'Ohio, ha promesso ai suoi sostenitori che ci sono «molteplici percorsi che esploreremo per continuare a proteggere la vita innocente».

Il risultato e stato una cartina di tornasole per sondare le opinioni degli elettori sull'aborto. I democratici, compreso il presidente Joe Biden, sperano che la questione continui a stimolare i cittadini in vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno. Non a caso lo stesso Biden ha commentato il risultato con ottimismo: «Gli abitanti dell'Ohio e gli elettori di tutto il paese hanno respinto i tentativi dei funzionari eletti repubblicani del MAGA di imporre divieti estremi di aborto».

Inoltre il successo in Ohio fa seguito ad altri simili che si sono verificati già in Kentucky e in Virginia, Nel primo caso, la rielezione del governatore democratico Andy Beshear, che ha fatto propaganda attaccando il suo avversario per la sua rigida posizione anti- abortista, è considerata una vittoria per gli attivisti che lottano per mantenere l'accesso all'aborto nello stato. Quasi lo stesso schema in Virginia dove i democratici, che hanno fatto campagna contro la spinta del governatore repubblicano Glenn Youngkin per vietare l'interruzione di gravidanza dopo 15 settimane, hanno ottenuto il controllo di entrambe le camere.