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La proprieta' privata non e' un diritto primario ed inviolabile. Dopo averlo messo nero su bianco nella prima parte della "Fratelli Tutti", l'enciclica pubblicata poche settimane fa, Papa Francesco lo ribadisce in un messaggio in occasione dell'apertura dei lavori della Conferenza internazionale dei giudici membri dei Comitati per i diritti sociali di Africa e America. Un simposio che si svolge oggi e domani ed e' dedicato al tema "La costruzione della giustizia sociale. Verso la piena applicazione dei diritti fondamentali delle persone in condizioni di vulnerabilita'". "Costruiamo la giustizia sociale sulla base del fatto che la tradizione cristiana non ha mai riconosciuto come assoluto e intoccabile il diritto alla proprieta' privata", afferma il Pontefice, "e ha sottolineato sempre la funzione sociale di qualsiasi sua forma". "Il diritto alla proprieta' e' un diritto naturale secondario derivato dal diritti di cui tutti sono titolari, scaturito dai beni creati", prosegue il messaggio, "non vi e' giustizia sociale in grado di affrontare l'iniquita' che presupponga la concentrazione della ricchezza". Secondo Bergoglio "e' molto difficile poter costruire la giustizia sociale senza basarsi sul popolo. Ovvero, la storia ci porta al popolo, ai popoli". Un compito "molto piu' facile se facciamo nostro il desiderio gratuito, puro e semplice di voler essere popolo senza pretendere di essere elite illuminata, senza popolo". Occorre piuttosto essere "instancabili e costanti nella fatica di includere. integrare e sollevare chi e' caduto". Infatti, sottolinea Francesco, "cio' che Dio chiede ai credenti e' essere popolo di Dio, non elite di Dio". Coloro che hanno una concezione elitaria "finiscono in quel tanto proclamato clericalismo elitario di coloro che lavorano per il popolo, ma mai con il popolo, senza sentirsi popolo".(AGI)Nic 302035 NOV 20 NNNN