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Inchiesta sulla Lega. Non intendo più parlare di soldi che non ho visto, né ho chiesto. Se ci fosse qualcosa da chiarire sarei il primo a farlo, ma non commento le non- notizie».
Mentre Gianluca Savoini, ex portavoce di Matteo Salvini e fondatore dell’associazione Lombardia- Russia, si avvale della facoltà di non rispondere ai pm di Milano che indagano sui presunti fondi russi alla Lega, il leader del Carroccio fa sapere che non intende assolutamente riferire alle Camere, come richiesto anche dal M5S.
La difesa di Salvini. «Non abbiamo chiesto, né visto, né preso un euro. Lascio divertirsi gli amanti di James Bond e di spionaggio. Mi occupo di vita reale.
Non parlo di soldi che non ho visto», insiste il vicepremier, rispondendo implicitamente anche a Giuseppe Conte che, sull’opportunità di riferire in Aula in merito al caso russo, risponde: «Perché no?».
Salvini però dice di non aver tempo da perdere: «Trovate qualche altro modo per metterci in difficoltà, perché i 65 milioni da Mosca non funzionano, buona caccia», ironizza il segretario della Lega.
Opposizioni all'attacco. Ma per quanto il ministro dell’Interno provi a sminuire la faccenda, buona parte delle altre forze politiche non sembrano disposte a metterci una pietra sopra senza i necessari approfondimenti.
Non solo il Pd, anche l’alleato di governo non perde occasione per stuzzicare il leader del maggior partito italiano.
E così Alessandro Di Battista si prende la briga di attaccare su Facebook. Interrotto lo «show» sulle Ong «Salvini il bugiardo è impegnato a mentire, la sua difesa sul caso Russia- Savoini è ridicola».