L'inchiesta della procura di Perugia sui presunti accessi abusivi alle banche dati continua a tenere alta l'attenzione della Commissione Antimafia. Mercoledì si terrà la riunione dell'Ufficio di presidenza, presieduto da Chiara Colosimo, che deciderà come proseguire con le audizioni. In particolare, si parla di convocare i due principali indagati: il finanziere Pasquale Striano e l'ex pm Antonio Laudati.

Forza Italia si mostra determinata a partire proprio dalle audizioni di Striano e Laudati. Secondo quanto dichiarato dal capogruppo Pietro Pittalis, «stiamo esaminando le carte trasmesse dal procuratore. Abbiamo già chiari alcuni punti della vicenda e insisteremo per convocare sia Laudati che Striano e altri nomi che emergono dall'indagine». Pittalis punta a chiarire anche il tema degli «eventuali mandanti».

La Commissione ha finora scelto di non ascoltare gli indagati, per rispettare l’inchiesta in corso. Tuttavia, Pittalis afferma che questa prudenza non sia più necessaria: «Ora, alla luce del rigetto delle misure cautelari, crediamo che l'audizione dei protagonisti possa essere utile senza interferire con le attività della magistratura».

Fratelli d'Italia, per voce del capogruppo Riccardo De Corato, mantiene una posizione più cauta. «La presidente non vuole interferire né ostacolare chi sta indagando. Probabilmente ci adegueremo a questa linea, poiché la situazione sembra più complessa di quanto si pensasse inizialmente».

Sullo stesso tema, il capogruppo della Lega Gianluca Cantalamessa non nasconde la preoccupazione: «L'inchiesta conferma uno scenario inquietante. Viene da pensare a un attacco alla democrazia, con ministri spiati e accessi illeciti a istituzioni che dovrebbero garantire sicurezza e trasparenza. Andremo fino in fondo per chiarire questi aspetti».

Anche il Partito Democratico si prepara a proporre nuovi nomi per le audizioni, ma il capogruppo Walter Verini si mostra scettico sul quadro complessivo. «Al momento, appare più un caravanserraglio di manovre difficilmente decifrabili. Durante la prossima riunione dell'Ufficio di presidenza, proporremo di continuare le audizioni già programmate su Genova e Liguria, e di proseguire il lavoro sulle mafie a Roma e sul litorale laziale».

Nel frattempo, il Movimento 5 Stelle punta i riflettori su altri aspetti. Stefania Ascari, capogruppo M5S, lamenta che «la Commissione si stia occupando di tutto tranne che di mafia». Secondo Ascari, bisogna tornare a indagare su temi come le stragi e i collegamenti con la massoneria e l'eversione nera. Ascari afferma inoltre che «da un anno chiediamo di ascoltare Arlacchi sulle stragi di via D'Amelio e Capaci, ma nessuna nostra richiesta è stata accolta».