Le telecamere di Mediaset puntate su Filippo Turetta durante l’udienza davanti alla Corte d’Assise di Venezia portano in tutta Italia immagini che mostrano ogni parola e gesto dell’imputato. La decisione di trasformare questa seduta processuale in un processo mediatico solleva critiche verso chi ha scelto di rendere l'udienza così pubblica, nonostante la sensibilità del caso.

Le confessioni di Filippo Turetta

Durante l’interrogatorio, Turetta ammette i suoi intenti premeditati, raccontando un piano inquietante. «Ho scritto io quella lista, il 7 novembre» dichiara Turetta, parlando di appunti trovati sul suo telefono. «Difficile ammettere, ma avevo questi pensieri. Ho ipotizzato un piano per un eventuale rapimento di Giulia, l’idea era di stare con lei un po' e poi farle del male» ha confessato. 

«Ho fatto ricerche» su “scotch resistente” e “manette professionali” «pensando di utilizzare questi strumenti per immobilizzarla dopo averla rapita». Lo ha detto Filippo Turetta, reo confesso della morte della ex fidanzata Giulia Cecchettin, rispondendo un aula alle domande del pm. «Ho fatto queste ricerche poi ho comprato online lo scotch e una cartina stradale», ha affermato.

Turetta: «Volevo togliere la vita a lei e poi a me»

In aula davanti alla Corte d’Assise di Venezia dove è in corso il processo a carico di Filippo Turetta, per l’omicidio di Giulia Cecchettin, sono state mostrate immagini di cascate, una cava, strade. Luoghi dove, dice l’imputato, voleva «rapirla in macchina e poi, insieme con me, allontanarci verso una di queste località» e «per aggredirla e togliere la vita a lei e poi a me», ha affermato Turetta.

Elena Cecchettin sceglie di restare a distanza 

Elena Cecchettin, sorella di Giulia, non ha partecipato all'udienza e ha scelto di non assistere alla testimonianza di Turetta per proteggere la propria salute mentale. «Sono più di 11 mesi che continuo ad avere incubi» scrive Elena su Instagram. «La mia salute ne ha risentito; seguo l’udienza tramite i miei legali, ma partecipare per me significherebbe rivivere tutto ciò che è successo lo scorso novembre». Conclude affermando: «Non ne sono in grado».

Gino Cecchettin presente per la prima volta dall’omicidio

In aula si trova Gino Cecchettin, padre di Giulia, che assiste per la prima volta al confronto diretto con Filippo Turetta dall’omicidio della figlia. Il padre non ha rilasciato dichiarazioni ma ha mostrato il proprio dolore con un simbolo silenzioso: sul bavero della giacca porta una spilla con la foto di Giulia. L’esame dell’imputato Filippo Turetta è ancora in corso.