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«La conoscete la canzone? Ho il sole, il cielo, il mare…».
Il presidente del consiglio cita Domenico Modugno e tira dritto. Insomma, la sconfitta umbra non sembra turbare più di tanto la serenità del premier che ieri ha sì ammesso l’importanza del test elettorale, salvo poi specificare che il governo è ben saldo e che di certo non si farà mettere in crisi dal voto di una regione che ha «il 2% della popolazione italiana».
E ancora: «Noi siamo qui a governare con coraggio e determinazione, il nostro è un progetto riformatore per il Paese. Un test regionale non può incidere, se non avessimo coraggio e lungimiranza sarebbe meglio andare a casa tutti».
E neanche le bordate di Giorgia Meloni - che dopo il sorpasso nei confronti del Cav è la vincitrice morale dell’elezione umbra - lo impensieriscono più di tanto: «Il presidente della Repubblica potrebbe fare una riflessione prendere in considerazione il nuovo scenario» politico, ha dichiarato la leader di FdI.
Che poi ha aggiunto: il Conte bis «è un governo inviso al popolo, non so ancora quali altri segnali il popolo italiano dovrebbe mandare». Ma da palazzo Chigi è arrivato solo silenzio.
Chi invece ha deciso di parlare è stato il segretario Nicola Zingaretti: «Sin dal primo istante ho ripetuto e confermo: non si può governare tra avversari e nemici. Nessun membro dell’alleanza può augurarsi o lavorare per la distruzione dell’altro.
Questo offusca anche la forza delle cose fatte e, per quanto ci riguarda, rende fragile la credibilità di tutti». È poi: «La destra si contrasta solo ottenendo risultati tangibili nell’impegno per lo sviluppo e per la lotta contro le disuguaglianze sociali, costruendo iniziativa politica nel Paese.
Su questo va rilanciata in fretta una visione del futuro e un profilo riformista e di rinnovamento del Governo. Va fatto insieme», sottolinea il segretario del Pd.
E mentre il segretario dem cercava di mettere al sicuro l’alleanza di governo, il premier provava a rassicurare i sindaci dei comuni italiani: «Il governo é con voi, non vi lascerà soli» ha infatti dichiarato intervenendo all’evento “Sindaci d’Italia”, organizzato da Poste italiane a Roma.
Il presidente del Consiglio si è soffermato anche sui numeri dei comuni italiani, sottolineando a più riprese come contribuiscano all’eccellenza del paese.
«Nei piccoli Comuni - le parole di Conte - abita circa il 16% della popolazione italiana, sono 10 milioni di persone. I piccoli Comuni sono un deposito di preziose testimonianze artistiche e culturali e sono ancora oggi centro propulsivo di attività economiche e produttive. Conte ha poi sottolineato come i piccoli Comuni abbiano» tantissimi problemi «siano» a rischio spopolamento «ma, nonostante ciò, diano» un forte contributo alla realtà nazionale e all’eccellenza italiana.