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«'Storari è un magistrato che ha fatto inchieste nazionali, un uomo schivo, che non cerca la ribalta. Come si può pensare che il movente sia “l'indagine del secolo” citata dalla procura generale? Ieri ho sentito parlare di un magistrato che non esiste. Storari sa lavorare con gli altri, tutto l'Ufficio ha firmato in suo favore, anche i giudici». Così l'avvocato Paolo Della Sala, difensore del pm milanese Paolo Storari, nel suo intervento davanti alla sezione disciplinare del Csm.
A Storari, assolto in sede penale e presente oggi a palazzo Bachelet, vengono contestati comportamenti scorretti e di aver violato i doveri di correttezza e riserbo per la vicenda della consegna nell'aprile 2020 a Piercamillo Davigo, all'epoca consigliere a palazzo Bachelet, di copia dei verbali degli interrogatori di Piero Amara sulla cosiddetta ''Loggia Ungheria''.
Nell'udienza di ieri i rappresentanti della procura generale della Cassazione, con i sostituti procuratori generali Simone Perelli e Luigi Cuomo, hanno chiesto la sanzione della perdita di un anno di anzianità ritenendo che le condotte di Storari, «magistrato esperto e attrezzato» siano state caratterizzate «da grave negligenza, imperizia e imprudenza nell'aver rivelato notizie coperte da segreto istruttorio». Per il difensore di Storari, invece, vanno esclusi tutti gli addebiti oggetto della contestazione. La sentenza del 'tribunale delle toghe' è attesa per il prossimo 26 novembre.