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FUNERALI DI GIANNI BATTISTONI
Sortino, piccolo borgo del Siracusano, si risveglia con un verdetto che riporta la pace tra le navate della Chiesa Madre: Don Vincenzo Cafra, il parroco accusato di estorsione per aver imposto una "tariffa" sui funerali, è stato assolto perché il fatto non sussiste. Un finale che ribalta la sceneggiatura di un giallo siciliano tra tradizioni, denunce e un finale che lascia aperte più domande di quante ne chiuda.
L’affaire Cafra aveva scatenato non poche chiacchiere tra le strade di Sortino. Il caso era esploso nell’ottobre del 2023 quando i carabinieri, dopo attente indagini, avevano arrestato Don Cafra con l’accusa di aver imposto una tariffa di cento euro, che lui stesso aveva calcolato, per ogni funerale celebrato. Una sorta di "pedaggio per l’aldilà" che, secondo l’accusa, non era più una libera offerta, ma una richiesta perentoria.
Le indagini erano scattate dalla denuncia del titolare di un'agenzia funebre, evidentemente poco incline a certi "dazi spirituali", e si erano concluse con un arresto in pieno stile cinematografico: il sacerdote colto sul fatto mentre incassava la somma concordata. Una scena che, letta così, avrebbe potuto far pensare a un remake siciliano di "Don Camillo e Peppone", ma senza il lieto fine per il parroco. La vicenda aveva destato clamore non solo tra i fedeli, ma anche tra i cittadini più scettici, che non si aspettavano un simile epilogo.
E invece, alla fine, la giustizia ha parlato: nessuna estorsione, nessun ricatto, solo una prassi consolidata che, nel caso specifico, non ha superato il confine del penalmente rilevante. Il gup del Tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, ha assolto Don Cafra con formula piena, restituendolo alla sua comunità senza macchia e senza pena. L’imputato è stato difeso dall’avvocato Francesco Fazzino, che ha sostenuto come la prassi delle offerte alle parrocchie sia diffusa e accettata, contestando l’idea che vi fosse un’imposizione vera e propria.
L’imputato ha scelto di farsi giudicare con il rito abbreviato e nel pomeriggio dell’11 marzo, al palazzo di giustizia di Siracusa, è arrivata la sentenza di assoluzione. Le motivazioni della sentenza arriveranno tra 90 giorni, ma intanto in paese c'è già chi si divide tra chi brinda alla sua innocenza e chi si chiede se da domani le messe funebri torneranno gratuite o se l'obolo rimarrà, magari sotto altra forma.
Mentre il dibattito è ancora acceso nei bar e nelle piazze di Sortino, il parroco torna ai suoi doveri, accolto da chi, fin dall'inizio, non ha mai smesso di sostenerlo.