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Fonti russe rivelano le intenzioni dello zar per la famigerata ricorrenza del 9 maggio
Secondo Gulagu. net un sito di opposizione russo, il Cremlino starebbe valutando la possibilità di far sfilare 500 prigionieri di guerra ucraini durante la parata militare sulla Piazza Rossa il 9 maggio come trofei di guerra.
Gli stessi verrebbero processati in quanto nazisti. Una messa in scena raggelante che la dice lunga sulla volontà di Putin di umiliare il nemico e avere una vittoria totale. Dopo più di due mesi di guerra in Ucraina, il conflitto non mostra segni di frenata, i tentativi diplomatici al momento segnano il passo. Gli ostaggi ucraini esibiti come trofei alla parata di Putin sulla Piazza rossa
Lo rivelano dei media russi indipendenti: 500 prigionieri di guerra al V- Day
Secondo Gulagu. net un sito di opposizione russo, il Cremlino starebbe valutando la possibilità di far sfilare 500 prigionieri di guerra ucraini durante la parata militare sulla Piazza Rossa il 9 maggio come trofei di guerra. Gli stessi verrebbero processati in quanto nazisti. Una messa in scena raggelante che la dice lunga sulla volontà di Putin di umiliare il nemico e avere una vittoria totale.
Dopo più di due mesi di guerra in Ucraina, il conflitto non mostra segni di frenata, i tentativi diplomatici al momento segnano il passo, i russi vanno avanti con la loro strategia di invasione che procede con lentezza più o meno voluta mentre Kiev resiste non senza il pericolo di un fattivo coinvolgimento dei paesi della Nato.
La cronaca dai campi di battaglia ieri ha visto pesanti combattimenti nella città di Mykolaiv dove l'Ucraina ha denunciato l'uso di bombe a grappolo proibite dalle convenzioni internazionali. Sotto il fuoco anche Kherson e Odessa, in tutta questa zona si sta concentrando la forza d'urto di Mosca, in particolare sull'estuario del fiume Dnestr.
Il ministero della Difesa ucraino intanto afferma di aver riconquistato diversi villaggi nei dintorni di Kharkiv nella regione nord- orientale del paese. Le aree liberate riguarderebbero soprattutto il centro di Ruska Lozova, da dove le forze russe bombardavano la seconda città più grande dell'Ucraina. Secondo un sito di opposizione russo, il Cremlino starebbe valutando la possibilità di far sfilare 500 prigionieri di guerra ucraini durante la parata militare sulla Piazza Rossa il 9 maggio. Gli stessi verrebbero processati in quanto nazisti.
La situazione più delicata rimane quella di Mariupol dove da ieri mattina è in corso, per la prima volta dopo vari tentativi falliti, un'evacuazione dei civili rimasti nelle acciaierie Azovstal. La fuoriuscita procede con qualche difficoltà per via dei bombardamenti che non sono totalmente cessati. Fino ad ora sono stati tratti in salvo, dopo intensi negoziati che hanno coinvolto le Nazioni Unite e la Croce Rossa, almeno un centinaio di persone che vivevano da settimane in una vasta rete di tunnel sotterranei.
Il gruppo di chi è riuscito a mettersi in salvo è stato condotto in villaggi in mano ai russi, qui hanno ricevuto cure mediche e alcuni hanno parlato con i giornalisti.
La meta finale è Zaporizhzhia, un viaggio lungo 200 km disseminato di checkpoint. Ma per le centinaia di civili che rimangono intrappolati all'interno, non è ancora chiaro quando o se saranno in grado di farcela.
In sede Ue da ieri si continua a discutere di ulteriori sanzioni alla Russia. Il nodo è sempre quello del gas e petrolio.
I distinguo sono diversi a cominciare dall'Ungheria che ha già dichiarato che non darà il suo consenso ad un eventuale embargo. La Germania non può affrancarsi immediatamente dalla dipendenza dal gas russo anche se da Berlino fanno sapere che al massimo potrebbe sopportare un blocco petrolifero graduale.
Chi invece è schierata sulla linea dura senza indugi è la Polonia.
La ministra dell'ambiente di Varsavia, Anna Moskwa, al suo arrivo al Consiglio straordinario Energia in corso a Bruxelles stata chiara: ' È un passo assolutamente necessario da compiere nel prossimo pacchetto di sanzioni.
La solidarietà che ci aspettiamo è non solo con le parole ma anche nei fatti con un sostegno pieno all'embargo per i fossili russi'.
Man mano che la guerra va avanti si aggrava il bilancio delle vittime, secondo le stime ufficiali dell'Onu i morti civili hanno raggiunto quota 3.153 Come sempre le Nazioni Unite ricordano che si tratta delle uccisioni verificate, ma che il vero numero potrebbe essere molto più alto.
Ma anche sul fronte della situazione umanitaria la situazione è in netto peggioramento.
L'Unicef ieri ha reso noto che in totale, 15,7 milioni di persone in Ucraina hanno bisogno di assistenza di varia natura, tutto ciò in un contesto dove vengono segnalati dall'inizio del conflitto 164 attacchi contro presidi sanitari.