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Nicola Gratteri, procuratore capo di Napoli
Del ferimento della 49enne colpita da un proiettile mentre si trovava in un parco giochi nel quartiere Fuorigrotta a Napoli «si è parlato molto e di questo mi dispiace, non lo tollero». Lo ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri a margine della conferenza stampa per approfondire particolari dell'indagine su un'attività di contraffazione di banconote per conto del clan Mazzarella. «Ho letto molte notizie sui giornali e molto chiacchiericcio - ha aggiunto Gratteri - e questo chiacchiericcio prima delle indagini favorisce solo la camorra o chi ha commesso i reati. Invito forze dell'ordine e magistratura ad essere più riservati nel corso delle indagini preliminari. Poi, una volta fatte le indagini, sono favorevole alla conferenza stampa e all'incontro con i giornalisti. Per me è importante il vostro lavoro per dare gratificazioni alla polizia giudiziaria e ai miei sostituti, ma soprattutto per far comprendere la gente che noi ci siamo e di noi si possono fidare".
A chi chiedeva se ci fossero sviluppi nelle indagini sul ferimento della donna, Gratteri ha ribadito che «in genere delle cose che dobbiamo fare non ne parlo mai. Ne parliamo sempre dopo. Il livello qualitativo qui a Napoli di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza è altissimo, finora su 25 omicidi dell'ultimo periodo ne sono stati scoperti 20. Mi pare una media alta che conferma la qualità della polizia giudiziaria e che la Procura di Napoli è sul pezzo».
Nicola Gratteri, com’è noto, dirige la procura di Napoli dallo scorso mese di ottobre, ovvero da quando gli è stato accordato l’anticipato possesso dopo la decisione del Plenum del Csm di affidargli l’ufficio direttivo più grande d’Italia. In precedenza, il magistrato calabrese aveva coordinato la procura di Catanzaro e aveva ricoperto il ruolo semi-direttivo di procuratore aggiunto di Reggio Calabria.