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Carolina Lussana, presidente del Cpgt
Dopo anni di attesa, la giustizia tributaria professionale è finalmente ai blocchi di partenza. Lo scorso 7 luglio sono scaduti (vedasi articolo dell'avvocato Maurizio Villani) i termini per la presentazione della domanda per il primo concorso da 146 posti da magistrato tributario professionale.
Da sempre caratterizzata per il suo assetto onorario, la giustizia tributaria con la legge 130 del 2022 è divenuta di fatto la quinta magistratura del Paese, con i giudici reclutati al pari di ciò che accade nelle altre giurisdizioni per concorso pubblico. La riforma, inserita negli obiettivi del Pnrr, è stata quanto mai complessa, con ben due Commissioni nominate al riguardo nella scorsa legislatura.
L'organico della futura magistratura tributaria professionale è stato fissato dal legislatore in 576 unità. Attualmente i giudici tributari onorari in servizio sono invece circa 2300, di cui il 60 percento provenienti dalle varie magistrature ed il restante 40 percento dal mondo delle professioni, ad iniziare dall'avvocatura. Le domande presentate per il concorso sono state oltre 11mila, di cui il 60 percento riguardano il genere femminile.
Quanto mai diversificata l’età dei partecipanti non essendo stati previsti limiti. Il 12,35 percento dei candidati ha un’età inferiore a 30 anni, il 63,02 percento un’età compresa tra 30 e 49 anni, e il restante 24,63 percento un’età pari o superiore a 50 anni. Molti gli avvocati che hanno presentato domanda. A tal proposito va ricordato che l’ 84,09 percento dei candidati possiede la laurea in giurisprudenza e il restante 15,91 percento è in possesso della laurea in scienze economiche.
La possibilità, unica rispetto a quanto avviene nei concorsi per le altre magistrature, di poter partecipare anche con una laurea in economia avrà come conseguenza che ai futuri magistrati tributari professionali sarà precluso l'accesso in Cassazione e dunque sarà inibita loro la prospettiva professionale di contribuire alla funzione di nomofilachia. A regime, quindi, la sezione tributaria della Cassazione sarà composta da magistrati che non hanno mai esercitato nel merito tale giurisdizione.
Il bando di concorso era stato preceduto l'anno scorso da un interpello per il transito rivolto ai magistrati delle altre magistrature che svolgevano il ruolo di giudice tributario part time. Il legislatore aveva previsto per loro una riserva di 100 posti. Nella realtà ne sono stati coperti appena 22, molto al di sotto delle aspettative. Sul punto ha pesato l'incertezza sulle norme status giuridico ed i paletti anagrafici previsti.
«I numeri dei concorrenti hanno confermato le previsioni: c’è grande interesse per la nostra giurisdizione. Ora confidiamo in una procedura concorsuale snella e veloce che possa consentire la celere immissione in servizio dei primi 146 magistrati professionali selezionati per concorso», ha dichiarato Carolina Lussana, da novembre presidente del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria.
La settimana scorsa scorsa il Cpgt, come indicato dalla legge 130, ha nominato la Commissione d’esame, presieduta da Francesco Salzano, avvocato generale in Cassazione e presidente della Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Lazio. «Si tratta di giuristi competenti e preparati. Ci sono magistrati di tutte le giurisdizioni, presidenti di Ordini professionali, avvocati, docenti universitari. Il criterio preferenziale è stato quello di essere, anche per i professionisti e i docenti indicati dagli Ordini e dal Consiglio universitario nazionale, giudici tributari. È stato poi rispettato il criterio di genere e per i magistrati sono stati previsti almeno 15 anni di svolgimento delle funzioni», ha sottolineato Lussana.
«Abbiamo con il Cpgt una ottima interlocuzione e siano contenti di aver dato il nostro contributo per la composizione della Commissione d'esame», ha commentato l'avvocato Vittorio Minervini, consigliere Cnf e vicepresidente della Fai, ricordando ancora una volta l’importanza di avere una magistratura tributaria sempre più preparata ed al passo con i tempi e la contrarietà verso ogni modello di giustizia predittiva.
«Attendiamo di conoscere dal Mef, entro i termini previsti dalla legge, quando si terrà la prova preselettiva ed il successivo calendario delle altre prove d'esame», ha aggiunto Lussana, rassicurando che il Cpgt «vigilerà sull'intera procedura concorsuale».
Se per il via al concorso per giudice tributario professionale è allora questione di settimane, sul tappeto rimane il tema annoso della sua dipendenza dal ministero dell’Economia che è anche parte del processo tributario con le Agenzie fiscali. Una circostanza che può, come viene spesso sottolineato dagli operatori del diritto, ingenerare nel cittadino l’errato convincimento di una minore terzietà e imparzialità del giudice fiscale. Una delle proposte fatte all’epoca, poi però naufragata, era stata infatti quella di spostare la giustizia tributaria sotto la presidenza del Consiglio dei ministri.