PHOTO
Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma
L’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, arrestato il 31 dicembre e trasferito nel carcere di Rebibbia, sconterà la pena dietro le sbarre. L’operazione, eseguita in serata intorno alle 20, era stata disposta con urgenza dal tribunale di Sorveglianza di Roma, che aveva revocato la misura alternativa della messa in prova ai servizi sociali. La revoca era stata motivata dalla violazione degli obblighi imposti durante il periodo di sorveglianza.
Alemanno condannato nel processo “Mondo di Mezzo”
Gianni Alemanno era stato condannato in via definitiva a 22 mesi di carcere per il reato di traffico di influenze illecite. La condanna era legata al processo noto come "Mondo di Mezzo", che aveva coinvolto figure di spicco come l’ex terrorista dei Nar, Massimo Carminati, e Salvatore Buzzi, ritenuto il dominus delle cooperative romane. Alemanno resterà in carcere per scontare la pena, come deciso dal tribunale di Sorveglianza.
L’amico Francesco Storace
Intanto, Francesco Storace, ex politico e giornalista, aveva scritto un articolo su Libero in cui ha espresso il suo dissenso riguardo alla decisione di incarcerare Alemanno. Nel testo, Storace aveva criticato la scelta della detenzione, definendola una risposta sproporzionata rispetto al reato commesso. «Non ha commesso atti violenti né sottratto beni, ma ha violato prescrizioni legate a una condanna per traffico di influenze, un reato che non giustifica il carcere», aveva affermato.
Storace ha sottolineato come la passione politica di Alemanno lo abbia portato a compiere errori, ma ha messo in dubbio che questi giustifichino la reclusione in un carcere come Rebibbia, considerando che la pena è inferiore ai due anni. «Non sarebbe stato più umano concedergli gli arresti domiciliari?» si chiedeva, denunciando la mancanza di sensibilità e umanità nel trattamento riservato all’ex sindaco. «Chiamarsi Alemanno non può essere un’aggravante», aveva concluso, esprimendo amarezza per una giustizia che definisce priva di compassione.