LA SVOLTA

IPaesi del G7 sono pronti ad approvare un tetto al prezzo per gli acquisti globali di petrolio dalla Russia. Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, gli Usa sperano che la mossa allenti la pressione sul mercato dell’energia e tagli i ricavi di Mosca MOSCA CHIUDE NORD STREAM PER “LAVORI”

Giornata di svolta, ieri, nelle politiche energetiche dell’Unione europea e dell’Occidente. Nelle stesse ore in cui i ministri delle finanze del G7 approvavano un piano che prevede di fissare un tetto al prezzo del petrolio che proviene dalla Russia, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, spiegava di essere «della ferma convinzione che è tempo di un tetto al prezzo del gas dai gasdotti russi in Europa». Ma andiamo con ordine. «La fornitura ( di petrolio, ndr) sarà consentita solo se sarà acquistato al prezzo fissato o al di sotto di tale prezzo (' price cap') determinato da un'ampia coalizione di Paesi che aderiscono al tetto e lo attuano sottolinea il comunicato del G7 - Il prezzo sarà comunicato pubblicamente in modo chiaro e trasparente». E mentre il prezzo del gas sul mercato di Amasterama crolla del 15 per cento, a 206 euro al megawatt/ ora, il ministro delle finanze tedesco, Christian Lindner, annuncia di voler costruire una coalizione ampia, oltre il G7», per «convincere tutti i paesi dell'Ue e anche oltre». La reazione di Mosca a G7 e Ue non si è fatta attendere. «Se i Paesi ostili metteranno un tetto ai prezzi sulle risorse energetiche russe, Mosca fornirà petrolio solo ai Paesi che si adeguano alle condizioni del mercato», ha commentato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass. A rimarcare la linea anche il vice capo del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, secondo il quale se l’Ue imporrà il price cap semplicemente «non ci sarà più gas russo in Europa».

Intanto il governo italiano definisce «incoraggianti» i segnali che arrivano da Bruxelles e prepara un decreto tampone di uno o due miliardi di euro.