Così per Mosca «cresce il pericolo nucleare»

Annuncio congiunto della premier Sanna Marin e del capo dello stato Sauli Niinisto. Dal 1948 il Paese era «non allineato» e aveva un trattato con Mosca di «non belligeranza». I due blocchi avranno un confine diretto di oltre 1.500 chilometri.

Dall’altra parte della barricata, Mosca alza i toni e lancia un nuovo allarme nucleare: «Aumenta la possibilità di un conflitto diretto tra Russia e Nato», dice Medvedev.

ZELENSKY PRONTO A VEDERE PUTIN «SE RITIRA LE TRUPPE»

La decisione era nell'aria ma ieri sia il presidente che il primo ministro della Finlandia, Sauli Niinist e Sanna Marin, hanno dato il loro via libera all'ingresso del paese nell'Alleanza atlantica. La formale domanda di adesione dovrebbe essere presentata domenica prossima dopo l'approvazione del parlamento. Cambia così lo status, fino ad ora neutrale, del paese finnico provocando effetti a catena che ridisegnano l'equilibrio nel mar Baltico.

Il cambiamento strategico della Finlandia è stato determinato chiaramente dalla paura suscitata dall'invasione russa in Ucraina, il paese infatti confina per 800 miglia con la Russia. In ambito Nato il segretario generale Jens Stoltenberg non ha nascosto la sua soddisfazione affermando che la Finlandia sarà ' accolta calorosamente' nell'alleanza, dove i membri si impegnano a difendersi a vicenda.

Si tratta di capire in che veste inizialmente la Finlandia si siederà al tavolo del quartier generale di Bruxelles ma i primi effetti gia sono evidenti. Anche la Svezia infatti deciderà se seguire gli stessi passi dei vicini finnici lunedì prossimo quando è stata convocata una riunione straordinaria del governo. Immediatamente dopo l'incontro, a meno di imprevisti, verrà presentata la domanda secondo i media svedesi.

La notizia in verità ha registrato una conferma importante, attraverso twitter, da parte del ministro degli Esteri di Stoccolma, Ann Linde: ' La Finlandia è il partner più prossimo della Svezia nella sicurezza e nella difesa e abbiamo bisogno di tenere conto delle sue valutazioni, la Svezia deciderà dopo che sarà presentata la relazione delle consultazioni sulle politiche di sicurezza'.

Favorevolissimi ai nuovi ingressi si sono dichiarati Danimarca ed Estonia che già fanno parte dell'Alleanza, le premier dei due paesi, Mette Frederiksen e Kaja Kallas, non hanno nascosto il loro appoggio: ' Forti messaggi dal presidente e dalla premier finlandese. La Danimarca ovviamente accoglierà calorosamente la Finlandia nella Nato. Rafforzerà la Nato e la nostra sicurezza comune. DK farà di tutto per un rapido processo di adesione dopo la domanda formale'.

Naturalmente la reazione della Russia non si fatta attendere, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che le ' misure ostili' prese dalla Finlandia sono state motivo di rammarico per la Russia, parlando poi esplicitamente di minaccia per la Federazione. Al momento Mosca si è limitata a considerare le sue risposte a seconda della ' vicinanza delle infrastrutture dell'Alleanza ai confini' russi. Peskov ha comunque aggiunto che la Russia ' adotterà le necessarie misure per garantire la propria sicurezza'.

Ieri il presidente ucraino Zelensky è tornato a dichiararsi pronto ad un incontro con Putin ma solo a condizione che i russi escano dal territorio. Ma le speranze sono al lumicino visto che proprio Zelensky ha ribadito che non accetterà mai un Donbass autonomo controllato da Mosca così come da lontanissime trattative dovrebbe rimanere fuori il destino della Crimea.

Intanto Michelle Bachelet, responsabile dei diritti umani per l'Onu, ha definito la portata delle uccisioni illegali di civili ucraini ' scioccante'. Un migliaio di corpi sono stati recuperati intorno alla capitale ucraina Kiev nelle ultime settimane. L'Onu ha verificato le accuse di violazioni effettuate dall'inizio dell'invasione russa, e molte possono equivalere a crimini di guerra secondo Bachelet. «I civili sono stati uccisi mentre attraversavano la strada o lasciavano i l rifugi per cercare cibo e acqua. Altri mentre fuggivano nei loro veicoli. Uominidisarmati sono stati eliminati perché i soldati russi li sospettavano di sostenere le forze ucraine o di essere una potenziale minaccia, alcuni sono stati torturati prima di essere giustiziati».