Il gup di Milano Guido Salvini ha accettato la scorsa settimana il patteggiamento per peculato a due anni di reclusione, pena sospesa, nei confronti dell’avvocato milanese Daniele Pizzi, ex difensore ed ex amministratore di sostegno di Patrizia Reggiani, vedova dello stilista fiorentino Maurizio Gucci, da lei fatto assassinare nel 1995.

La donna, dopo aver scontato 19 anni di carcere in quanto riconosciuta mandante dell'omicidio del marito, tornata in libertà e perse le precedenti amicizie, aveva iniziato a frequentare assiduamente Loredana Canò, una ex compagna di cella. Canò, terminata anch'essa la detenzione, dopo il decesso di Silvana Barbieri, madre di Patrizia, aveva fissato la propria dimora presso l’abitazione di quest’ultima, portandovi la figlia Sabrina e beneficiando di un regolare stipendio con qualifica di assistente personale. Una condizione che le consentiva di assumere anche la gestione economica e patrimoniale di casa Reggiani, operando liberamente sui conti correnti.

Con una insistente opera di persuasione, Canò, oltre ad aver portato Reggiani ad interrompere bruscamente ogni rapporto con le pregresse amicizie e con la famiglia, determinava anche la rottura con i professionisti storici di fiducia. In conseguenza di ciò, Reggiani nominava quale unico difensore di fiducia Pizzi, con revoca immediata di ogni altro. Inoltre, revocava l’amministratore di sostegno designato dal giudice tutelare in favore dello stesso Pizzi che iniziava così una attività di “spoliazione” del patrimonio, con intestazioni di beni, bonifici e altre operazioni finanziarie che avevano la parvenza della legalità essendo tutte avallate dal magistrato.

«Si realizzava così il progetto di approfittamento e di dirottamento (in veste apparentemente legale) dell’ingente patrimonio della Reggiani concretizzatosi con una serie di aperture di conti, di parcelle e bonifici del tutto ingiustificati in favore dell’amministratore di sostegno Pizzi, della Canò e degli altri soggetti coinvolti, con la costituzione della fondazione Fernando e Silvana Reggiani divenuta proprietaria dei 91 appartamenti in Milano per qualche centinaio di milioni di euro e del tutto sottratta al controllo della Reggiani», scrive nella sentenza il gup Salvini.

In particolare, vi era la stipula di una polizza vita per 6.600mila euro, un terzo dei quali destinati al compagno di università e testimone di nozze di Pizzi, Marco Riva, oggi presidente del Coni Lombardia e nel comitato organizzatore delle prossime olimpiadi invernali Milano- Cortina, prestatosi per gli inquirenti a «figurare amministratore solo formale di una società erogatrice di pagamenti controversi». La posizione di Riva, che non ha patteggiato come il suo coimputato Pizzi, è al vaglio della giudice Anna Magelli. In caso di rinvio a giudizio, il processo dovrebbe iniziare dopo l’estate. Tutto materiale per una nuova serie tv o per un sequel del film House of Gucci.