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È in condizioni precarie di salute, anche per un processo di trombosi alle gambe, ed è tossicodipendente. Quello che chiede è un differimento di pena per gravi motivi di salute, oppure un ricovero presso una comunità terapeutica già individuata e disposta a ospitarlo. Ma per il magistrato di sorveglianza è compatibile con il carcere, nonostante le relazioni mediche che attestano le sue diverse patologie, i ricoveri ospedalieri subiti e, come se non bastasse, un tentativo di suicidio.
Parliamo di Cosimo Passalacqua, classe ’ 76, detenuto presso il carcere calabrese di Arghillà. Condannato a sei anni, è stato tratto in arresto nel 2017. Nell’ultima istanza presentata dal suo avvocato, si ribadisce che Cosimo Passalacqua è «affetto da diverse e gravi patologie, tanto che, di recente, parere del medico legale di parte, ha indicato l'incompatibilità carceraria, vieppiù aggravata dalla sua condizione di tossicodipendente, nonché dal tentativo di suicidio in carcere, cosicché, il rischio di attentato alla propria salute, per ogni giorno di protrazione forzata nell'ambiente carcerario, costituisce una gravissima lesione al diritto di salute, con ricadute e rischi anche irreversibili».
Eppure c’è la Comunità terapeutica “Regina Pacis” disposta ad accoglierlo per lo svolgimento del programma terapeutico residenziale. Infatti, sempre nell’istanza, riferendosi alla disponibilità della struttura, l’avvocato spiega che il detenuto «potrebbe ottenere il rinvio provvisorio o la collocazione umanitaria presso il domicilio della Comunità terapeutica, anche ai fini del soddisfacimento delle esigenze di sicurezza». Parliamo di un differimento pena, una richiesta di un anno per garantire il diritto alla salute, non alla libertà.
Del caso se n’è occupato l’associazione Yairaiha Onlus facendo una segnalazione alle varie autorità, dal Dap ai ministeri della Giustizia e della Salute. Si ribadisce il fatto che il detenuto, affetto da diverse e gravi patologie, oltre a essere tossicodipendente, ha necessità di svolgere il programma terapeutico presso la comunità. Sempre l’associazione, segnala alle autorità che a «causa di un processo di trombosi alle gambe, su valutazione della Direzione Sanitaria di Rossano ( CS), è stato ricoverato». Sottolinea, inoltre, che a causa delle suddette patologie, «dal 20.12.2019 al 3.1.2020 era stato ricoverato presso l’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro e che gli esami ivi effettuati non avevano consentito di identificare una causa organica del disturbo; inoltre, alcuni accertamenti diagnostici richiesti dal medico legale, quali Pess e Pem, non erano stati poi eseguiti per problemi di natura tecnico- organizzativa». Quindi, come si evince nella stessa istanza ( l’ultima in ordine di tempo dove si è in attesa di una risposta), si sollecitano accertamenti di natura specialistica che attualmente la struttura non è in grado di offrire.
L’associazione Yairaiha Onlus, considerando tutti questi eventi, tra i quali gli ultimi rigetti in merito alla richiesta di affidamento terapeutico e il differimento pena, invita le autorità «a voler verificare quanto descritto, ed eventualmente intervenire tempestivamente, affinché il diritto alla salute del signor Passalacqua non venga oltremodo compromesso da cure e interventi insufficienti».