GIULIANO CAZZOLA STEFANO FASSINA «Draghi ha ragione: Putin e il suo esercito vanno battuti solo sul campo»

«L’obiettivo non è rovesciare lo zar ma portare la pace...»

Giuliano Cazzola, economista, spiega che la provocazione di Draghi su pace o condizionatori è «un richiamo opportuno» ma «il problema del gas russo è più complesso».

Stefano Fassina, deputato di Leu, ragiona sul fatto che «le sanzioni decise finora non hanno inciso sulle iniziative militari di Putin e il loro obiettivo non deve essere un cambio di regime a Mosca». «Bravo Draghi, Putin si batte solo sul campo»

Giuliano Cazzola, economista, spiega che la provocazione di Draghi su pace o condizionatori è «un richiamo opportuno» ma «il problema del gas russo è più complesso dei condizionatori accesi o spenti» perché «l’energia serve alle imprese». Sulle mosse future è netto: «è necessario buttare all’arie le fisime e gli opportunismi che chi hanno messo in questa condizione di dipendenza - dice - A ridurre le emissioni di CO2 ci penseremo un’altra volta» Professor Cazzola, Draghi ha chiesto se preferiamo la pace o i condizionatori accesi. È corretto mettere in questi termini la questione?

La domanda in sé ha solo un senso etico. È un richiamo opportuno perché l’opinione pubblica si renda conto che la guerra in Ucraina non è un episodio circoscritto e limitato, ma l’inizio di un radicale cambiamento dello scenario internazionale. E un Paese che ha avuto la dabbenaggine di mettere l’arteria giugulare sotto il coltello del proprio nemico, deve rendersi conto di andare incontro a problemi seri. Il problema del gas russo è più complesso dei condizionatori accesi o spenti.

L’energia serve alle imprese e non è solo una questione di prezzi, ma addirittura della continuità delle forniture.

L’embargo potrebbe deciderlo Putin, perché, come ha detto lo zar, il mondo è pieno di possibili acquirenti.

La Russia si avvicina al default. Pensa che una crisi del sistema economico russo possa far ripensare a Putin la sua strategia bellica prima di un eventuale embargo ?

Dalla guerra si solo con una sconfitta di Putin sul campo. Armiamo l’Ucraina, con armamenti moderni e sofisticati, non con i ferri vecchi presi dai musei militari. Poi cominciamo ad indicare dei limiti oltre i quali Putin non deve avventurarsi. Fino ad ora gli abbiamo dato solo certezze su ciò che non faremo.

È possibile, almeno nel breve periodo, mantenere il nostro stile di vita?

Draghi ha detto che abbiamo riserve fino a ottobre. Ma è necessario buttare all’aria le fisime e gli opportunismi che chi hanno messo in questa condizione di dipendenza. A ridurre le emissioni di CO2 ci penseremo un’altra volta. A Bucha è finita l’età dell’innocenza.

Equiparando la pace all’afflusso di gas, non la si dà vinta a Putin?

Draghi ha detto una cosa importante: ci atterremo alle decisioni dell’Ue. Sarebbe importante smetterla con l’atteggiamento di chi considera l’Ucraina una grande rottura di scatole. I nostri nonni si domandavano se era giusto morire per Danzica. Poi sono morti a casa loro sotto le bombe, nei campi di battaglia e in prigionia.

I INTERVISTE A CURA DI