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Il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario Andrea Delmastro
«Nordio è una persona dall'umanità travolgente» ma «s'è reso conto che le stesse identiche giustissime parole pronunciate dal Nordio giurista in un convegno sono accolte in maniera diversa se le dice il Nordio ministro in conferenza stampa. Fatalmente c'è una attenzione diversa». Lo afferma, in un'intervista a “la Stampa”, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove sottolineando che sul tema delle intercettazioni il ministro della Giustizia Carlo Nordio è stato "male interpretato".
«Prendiamo quella frase, che anche io mi sento di condividere, sui mafiosi che tendenzialmente non parlano di reati tra loro al telefono. Tendenzialmente è così. Però poi sappiamo che qualcosa ogni tanto gli sfugge e a questo servono le intercettazioni. Sacrosante - osserva Delmastro - Ora, questa frase detta a un convegno ha un ascolto diverso se la dici in Parlamento, perché subito la politica drizza le orecchie e si pone il problema di quale sia il retropensiero del ministro. Bene, posso tranquillizzare tutti: Carlo Nordio non è uomo da retropensieri».
«Purtroppo il ministro ha incontrato sul suo cammino quel vizio della politica di cui parlavo, la caccia al retropensiero. È stato male interpretato», osserva. Sulle sensibilità diverse sul tema nella maggioranza, il sottosegretario sottolinea: «Ovvio, le sfumature esistono e certe volte sono esacerbate dalla dialettica politica e dalla stessa stampa. Ricordo che non esiste un partito unico di centrodestra proprio perché ci sono visioni diverse. Abbiamo però un programma comune sulla Giustizia e faremo riforme di sistema, nell'arco di 5 anni, come la separazione delle carriere dei magistrati».
Sulla riforma delle intercettazioni Delmastro conclude: «Come dice il ministro, esistono gli abusi. Non va bene il cortocircuito con l'informazione. Intercettare le comunicazioni è un vulnus terribile alle nostre libertà, che concediamo alla magistratura perché riteniamo che sia un valore superiore l'accertamento di eventuali reati, non per fare i titoli sui giornali. Il problema esiste e anche la sinistra se l'era posto».