Arriverà in Aula la prossima settimana il decreto carceri, con il mandato al relatore che sarà votato martedì, dopo che la commissione Giustizia del Senato ha terminato l’esame degli emendamenti. Un esame al quale ha partecipato la sola maggioranza, con l’opposizione che per protesta ha disertato i lavori. La stessa maggioranza ha invece trovato l’accordo sugli emendamenti di Forza Italia, che puntavano a «umanizzare» le carceri dopo mesi di proteste negli istituti, crescita del sovraffollamento e di pari passo dei suicidi, arrivati al numero monstre di 58 dall’inizio dell’anno.

Un accordo arrivato al termine di una riunione svoltasi a palazzo Madama ieri mattina tra il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, la presidente leghista della commissione Giulia Bongiorno e i viceministri Andrea Ostellari del Carroccio e il forzista Francesco Paolo Sisto. «Abbiamo individuato alcune sintesi sugli emendamenti per una soluzione condivisa sugli schieramenti, circoscrivendo un po’ alcuni emendamenti di Forza Italia, per una ampia condivisione», ha spiegato Bongiorno esprimendo poi «soddisfazione per la sintesi e la coesione in maggioranza». Subito dopo Sisto ha spiegato che «gli emendamenti di Forza Italia puntano a deflazionare il carcere con misure su semilibertà, affidamento in prova e domiciliari» e che «si è trovata una sintesi politica soddisfacente per tutti».

Una soddisfazione che Forza Italia ha espresso tramite una nota di Maurizio Gasparri e Pierantonio Zanettin, membri azzurri della commissione Giustizia di palazzo Madama. «Forza Italia, nel garantire la certezza della pena, ha cercato di favorire quei meccanismi tesi ad umanizzarla, in casi di grave malattia o di età avanzata, favorendo anche il lavoro di pubblica utilità come alternativa a quello privato per l’affidamento in prova al servizio sociale - si legge - Abbiamo quindi mantenuto un impianto che, nel garantire la sicurezza per i cittadini, desse luogo anche a una attenuazione del sovraffollamento carcerario. A tal fine, fondamentale è stato il contributo che Forza Italia ha dato affinché si ricorra maggiormente alla norma che consente ai detenuti tossicodipendenti, con condanne fino a sei anni, di scontare la loro pena agli arresti domiciliari, presso una comunità terapeutica. È stato infatti approvato anche un ordine del giorno che abbiamo presentato in tal senso. Abbiamo apprezzato - proseguono i due senatori - l’impegno che il governo sta profondendo, di intesa con le Regioni, perché la permanenza in una comunità terapeutica, oltre ad avere una valenza educativa e morale, costa molto meno di un giorno in una struttura carceraria. Anche questo strumento, già esistente e da applicare con maggiore intensità, contribuirà a un minore affollamento delle carceri. Il governo, a tal fine, ha anche garantito fondi maggiori con un apposito emendamento».

Ritirato invece per mancanza di coperture l’emendamento dei relatori sui servizi di telemedicina per i detenuti. Trattandosi di una disposizione che andava ad incidere su un investimento del PNRR, hanno spiegato fonti di maggioranza, «lo abbiamo ritirato per il necessario coordinamento» con gli altri elementi del piano.

Sul tema carceri ieri è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale ha citato una lettera dei detenuti di Brescia e le cui affermazioni sono state condivise da Fi. «Condividiamo perfettamente il giudizio espresso dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ci siamo impegnati per cercare di risolvere il problema carcerari coniugando due aspetti, quello dell’umanizzazione della pena con quello della certezza della pena - ha detto Zanettin - Siamo consapevoli che la situazione è molto grave, abbiamo un numero abnorme di suicidi e dobbiamo in tutti i modi evitare che questo numero aumenti: il nostro obiettivo è intervenire sul sovraffollamento e contiamo che gli interventi del governo aiutino in tal senso».