La sezione disciplinare del Csm ha deciso la sospensione dalle funzioni a un anno e sei mesi per Andrea Padalino, ex pm di Torino, disponendo il trasferimento al Tribunale dell'Aquila come giudice civile. La procura generale della Corte di Cassazione nel corso delle repliche di questa mattina, anche alla luce delle memorie depositate dalla difesa del magistrato, aveva chiesto la riqualificazione dei fatti e la sospensione di due anni dalle funzioni e non più la rimozione dalla magistratura, la sanzione più pesante, come sollecitato invece nella scorsa udienza. «Nonostante la richiesta di ridimensionamento della sanzione - ha detto in sede di repliche il sostituto procuratore generale Giuseppina Casella - resta una gravità elevata dei fatti contestati».

Le contestazioni nel capo di incolpazione riguardavano presunte «agevolazioni e regalie» che sarebbero state ottenute da un ex brigadiere, rimosso dalla Gdf e condannato, e dal suo difensore. Accusa che è stata riqualificata. «Ricorreremo in Cassazione. Resto molto deluso perché sono convinto dell'innocenza di Padalino», commenta all'Adnkronos il difensore dell'ex pm, l'avvocato Massimo Dinoia dopo la decisione della sezione disciplinare.