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IL DISCORSO DI CONTE ALLA CAMERA Un programma quantomeno ambizioso quello delineato e spiegato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte all'aula di Montecitorio. Nel suo primo giorno di confronto con l'Aula, alla quale il nuovo esecutivo chiede la fiducia, il premier non ha nascosto innanzitutto le difficoltà che riserva il futuro. ECONOMIA Innanzitutto le questioni economiche: «Sono molte le sfide che ci attendono a partire dalla prossima sessione di bilancio, che dovrà indirizzare il Paese verso una solida prospettiva di crescita e di sviluppo sostenibile, pur in un quadro macroeconomico internazionale caratterizzato da profonda incertezza». ATTENZIONE AL SUD Conte ha così affrontato alcune delle materie che fanno parte del programma di governo « La sfida sul piano interno è quella di ampliare la partecipazione alla vita lavorativa delle fasce di popolazione finora escluse. Esse si concentrano soprattutto tra i giovani e le donne, particolarmente nel Mezzogiorno» ha detto Conte che poi ha anche annunciato la creazione di una banca pubblica d'investimenti per le regioni meridionali. SCUOLA E ASILI NIDO Al centro dell'azione di governo ci sarà la formazione e l'innovazione, in questo senso il premier ha posto l'accento su uno dei primi provvedimenti che il governo ha in animo di realizzare, a partire da «scuole e università di qualità, asili nido e servizi alle famiglie, specialmente quelle con figli, saranno dunque le prime leve sulle quali agire. Il primo, immediato intervento sarà sugli asili nido. Questo governo si adopererà per la cancellazione totale della retta degli asili nido a partire dal 2020-2021" per i redditi più bassi». AMBIENTE Particolarmente importante anche l'ambiente e le nuove politiche green da mettere in atto. Quello da realizzare è un «green new deal, che promuova la rigenerazione urbana, la riconversione energetica verso un progressivo e sempre più diffuso ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto ai cambiamenti climatici». ZONE TERREMOTATE E CONCESSIONI AUTOSTRADALI Nel discorso di Conte anche l'impegno ad occuparsi della ricostruzione nelle zone terremotate del centro Italia e il ricordo delle vittime del Ponte Morandi a Genova «una tragedia che rimarrà una pagina indelebile nella nostra storia patria». Un accenno poi ad una questione collegata e cioè le concessioni autostradali, già diventato un motivo di attrito tra gli alleati di governo. Quì Conte è chiaro parlando di revisione delle concessioni stesse «senza sconti». RIFORMA FISCALE E ISTITUZIONALE Un capitolo importante affrontato da Conte riveste la riforma tributaria del la quale fa parte la riduzione del cuneo fiscale, uno degli impegni più urgenti, insieme al salario minimo e la legge sulla rappresentanza sindacale. Poi le questioni istituzionali, naturalmente il taglio dei parlamentari su questo Conte è chiaro: «è nostra intenzione chiedere l'inserimento, nel primo calendario utile della camera dei deputati, del disegno di legge costituzionale che prevede la riduzione del numero dei parlamentari. Questa riforma dovrà essere accompagnata da un percorso di garanzia costituzionale, per consentire a tutte le forze politiche di essere rappresentate in Parlamento». Il tutto parallelo però anche ad una riforma elettorale che consenta la massima rappresentatività. Non è mancato anche il passaggio sulle Autonomie differenziate, il punto massimo di scontro con la Lega, e su questo Conte usa termini volutamente generici: «non creare un Paese e due velocità». SANITA' Promessa anche la difesa della sanità pubblica per la quale viene annunciato un «un piano di assunzioni straordinarie di medici e infermieri, potenziandone i percorsi formativi». IL RAPPORTO CON LA UE Poi probabilmente la questione che più ha segnato il precedente esecutivo marcando le differenze fra le forze che lo componevano. «Difendere l'interesse nazionale non significa abbandonarsi a sterili ripiegamenti isolazionistici. Difendere l'interesse nazionale significa, come ho sempre cercato di fare, mettere la propria Patria al di sopra di tutto e non farsi mai condizionare da pressioni di poteri economici e da indebite influenze esterne». REVISIONE DEI DECRETI SICUREZZA Alla fine l'annuncio, forse il più atteso, e cioè la determinazione a cambiare il decreto sicurezza. «Non più un approccio emergenziale ma strutturale anche attraverso una normativa che persegua la lotta al traffico di persone e all'immigrazione clandestina, ma che affronti più efficacemente i temi dell'integrazione per coloro che hanno diritto a rimanere e dei rimpatri per coloro che non hanno tale diritto. Rivedremo la disciplina relativa alla sicurezza alla luce delle osservazioni formulate dal presidente della Repubblica. Non si può più prescindere da un'effettiva solidarietà con gli altri paesi europei».