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Seconda tornata di colsultazioni al Quirinale, in mattinata davanti al capo dello Stato sono sfilati i rappresentanti dei partiti maggiori. A cominciare da Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia che ha espresso la posizione del suo gruppo: «Le elezioni sono oggi l'unico esito possibile, rispettoso dell'Italia, dei suoi interessi, del suo popolo e della Costituzione. Se Mattarella decidesse di seguire la strada di un incarico esplorativo per formare un nuovo governo, dovrebbe affidarlo a un esponente di centrodestra per rispettare la volontà popolare». Poi è stata la volta della delegazione Pd, il segretario Zingaretti ha ribadito quella che è la linea del suo partito alla ricerca di un’intesa con il M5s. «Abbiamo espresso al presidente la disponibilità a verificare la possibilità di una diversa maggioranza e l'avvio di una fase politica nuova nel segno della discontinuità politica e programmatica». Aggiungendo inoltre «Siamo distanti dal M5s, ma è utile provare con un governo di svolta». Per Zingaretti il governo che potrebbe nascere non sarà a qualsiasi costo «ma alternativo alle destre, solido, nuovo e con ampia base parlamentare. Se non dovessero esistere queste condizioni, tutte da verificare allo stato attuale, lo sbocco naturale della crisi sono nuove elezioni alle quali il Pd è pronto». A chiudere la mattinata al Colle è salito Silvio Berlusconi il quale non ha nascosto preoccupazioni «per maggioranze rabberciate e una crisi caduta in un momento delicato per il paese».Viene ribadito il no a una maggioranza di sinistra che secondo il fondatore di Forza Italia imporrebbe una patrimoniale. Le consultazioni riprenderanno alle 16 e c’attesa per ciò che diranno gli ex partner di governo, Lega e M5s.