CONDANNATO PER OMICIDIO SI È SEMPRE DICHIARATO INNOCENTE

L’annuncio è stato dato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio La vicenda seguita dagli avvocati dell’associazione “A Buon Diritto”

Dopo vent’anni Chico Forti tornerà in Italia. Il Governatore della Florida ha infatti accolto la sua istanza di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo. Parliamo, infatti, dell’unica strada percorribile, in base alla quale una persona condannata in uno Stato diverso da quello d’origine, può ottenere di scontare la pena nel proprio paese, più vicino ai propri affetti.

Ad annunciare l’evento è stato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, precisando di averlo ' comunicato alla famiglia' e di aver ' informato il presidente Mattarella e il premier Conte. «Si tratta di un risultato estremamente importante, che premia un lungo e paziente lavoro politico e diplomatico. Non ci siamo mai dimenticati di Chico Forti, che potrà finalmente fare ritorno nel suo Paese vicino ai suoi cari - esulta Di Maio -. Sono personalmente grato al Governatore De Santis e all’Amministrazione Federale degli Stati Uniti. Un ringraziamento speciale al Segretario di Stato Mike Pompeo, con il quale ho seguito personalmente la vicenda e con il quale ho parlato ancora nel fine settimana, per l’amicizia e la collaborazione che ha offerto per giungere a questo esito così importante. Il governo seguirà ora i prossimi passi per accelerare il più possibile l’arrivo di Chico. Erano vent’anni che aspettava questo momento e siamo felici per lui, per i suoi cari, per la sua famiglia, per tutta la città di Trento. È un momento commovente anche per noi». La vicenda di Chico è seguita tramite i legali dell’associazione “A Buon Diritto Onlus”. Il presidente Luigi Manconi ha recentemente parlato di lui su La Stampa. La storia processuale l’ha così riassunta. Forti, nato a Trento nel 1959, è stato campione nazionale di windsurf, ha lavorato come videomaker e poi come produttore televisivo. Grazie agli 80 milioni vinti rispondendo ai quiz di Mike Bongiorno nel corso della trasmissione “Tele Mike” ( Canale 5), si trasferisce negli Stati Uniti. È il 1998 quando Forti, sposato e padre di tre figli, viene arrestato per l’omicidio di Dale Pyke. Secondo l’accusa, Tony Pike ( padre della vittima) e Forti avrebbero concluso un contratto preliminare per la compravendita di un albergo a Ibiza. Forti avrebbe tentato di truffare Pike, approfittando della condizione di debolezza psichica di quest’ultimo, allo scopo di ottenere un prezzo particolarmente vantaggioso. Dale Pike, avendo cercato di ostacolare la realizzazione della truffa, sarebbe stato assassinato da Forti. Le prove a suo carico, in realtà, si basavano su esili indizi. Oltre al presunto movente rappresentato dalla truffa, ( addebito poi archiviato), ad aggravare la sua situazione agli occhi degli inquirenti intervenne una dichiarazione falsa, poi ritrattata, rilasciata nel corso di un interrogatorio durato 22 ore senza l’assistenza di un avvocato. Resta il fatto che nella vicenda processuale di Forti emergono una serie di gravissime violazioni delle garanzie dell’imputato.

Come rivela sempre Manconi, c’è il discorso dell’incompatibilità tra i due ordinamenti. Forti è stato condannato negli Usa all’ergastolo senza condizionale, ma una volta giunto in Italia troverà un ordinamento diverso. Per questo occorrerà che la sanzione sia adottata alla nostra legislazione. Ma questa sarà la prossima battaglia.