Perché il procuratore di Roma Franco Lo Voi poteva usufruire degli aerei della Compagnia aeronautica italiana (Cai), il vettore di proprietà dei Servizi, per i propri spostamenti? L’utilizzo di questi aerei, gli stessi che sono stati utilizzati per rimpatriare in Libia il generale Almastri o per andare a riprendere a Teheran la giornalista Cecilia Sala, rientra nel piano generale delle scorte di sicurezza. Dopo la morte nel 2002 per mano delle Brigate rosse del giuslavorista Marco Biagi, a cui nonostante le minacce ricevute, per uno sciagurato rimpallo di competenze, non era stata data la scorta, l’allora governo Berlusconi decise di riorganizzare l’intero comparto.

La legge, va ricordato, rimette al ministro dell’Interno, autorità nazionale di pubblica sicurezza, la competenza ad adottare i provvedimenti e impartire le direttive per la tutela e la protezione delle persone esposte a situazioni di rischio di qualsiasi natura, terroristica o correlata al crimine organizzato. Per contrastare efficacemente queste situazioni, all’interno del Dipartimento della Pubblica sicurezza venne quindi istituito l’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale (Ucis). L’ufficio si avvale di personale interforze, principalmente di polizia e carabinieri, e collabora con Aisi e Aise nel raccogliere ed analizzare tutte le informazioni sui soggetti a rischio, individuando e pianificando modalità, mezzi e risorse per i vari dispositivi di protezione. Sul territorio è presente presso i Gabinetti di ogni Prefettura tramite un ufficio provinciale per la sicurezza personale che, a sua volta, raccoglie e analizza le informazioni sulle personalità a rischio. La valutazione finale spetta alla Commissione centrale consultiva, composta dal direttore Ucis, normalmente un prefetto o un generale dei carabinieri, e dai rappresentanti delle forze di polizia, di Aise e Aisi. Si aggiunge un magistrato fuori ruolo presso il ministero della Giustizia per le questioni relative alla protezione dei togati. La Commissione vigila sulle misure di protezione e di vigilanza e, qualora necessario, ne dispone la revoca. Un ruolo lo ha anche il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto, e di cui fanno parte il questore, il comandante provinciale dell’Arma e quello della Guardia di finanza. A seconda della minaccia o del pericolo a cui è esposta la persona viene dato un livello di protezione. Il quattro è il livello più basso, con un’auto non blindata e due agenti, l’uno è invece quello più alto, con almeno due auto blindate con tre agenti ciascuna.

Le persone al livello uno sono circa un ventina, per la maggior parte si tratta di magistrati, e fra questi il più noto è il pm antimafia Nino Di Matteo a cui fu assegnata anche un’autoblindo e personale del Gruppo intervento speciale dei carabinieri (Gis). Dove gli spostamenti non possono essere effettuati con l’auto, ecco quindi gli aerei dei Servizi, la cui autorizzazione all’uso dipende però dalla Presidenza del Consiglio che, nel caso di Lo Voi, ha ritenuto il loro impiego ultroneo, potendo il procuratore romano, sempre in una cornice di sicurezza, utilizzare un volo di linea. D’altra parte, è il ragionamento fatto a Palazzo Chigi, gli scali italiani hanno raggiunto livelli di sicurezza altissimi, rendendo quanto mai improbabile che qualcuno possa salire a bordo di un aereo con una pistola o con un oggetto contundente per attentare alla vita del magistrato. L’aeroporto romano di Fiumicino, poi, è attualmente, secondo una ricerca di Skytrax, la principale organizzazione globale di rating del trasporto aereo, lo scalo più sicuro al mondo, con una dotazione che non ha equali neppure in quelli degli Stati Uniti o di Israele, Paesi notoriamente sensibili al tema.