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Il presidente del Coa di Napoli, Carmine Foreste, e il presidente del Cnf Francesco Greco
Un provvedimento illogico che stride con le sempre maggiori esigenze volte a realizzare la giustizia di prossimità, prima di tutto a favore dei cittadini. Potremmo definire così quanto disposto pochi giorni fa dal Tribunale di Napoli, che è intervenuto sull’organizzazione della sezione distaccata dell’Isola di Ischia. La presidente del Tribunale partenopeo, Elisabetta Garzo, ha stabilito che «i procedimenti penali sottratti alla competenza dei giudici onorari e gli incidenti di esecuzione in materia edilizia e ambientale, iscritti presso la Sezione distaccata di Ischia, saranno trattati, fino alla copertura del posto vacante, dai magistrati togati della sede centrale, all’uopo designati nel rispetto delle procedure previste dalla vigente circolare del 20 giugno 2018, in materia di supplenze, applicazioni e assegnazioni temporanee». Dunque, tutti a Napoli per cause di vario tipo. Con inevitabili disagi e dispendio di risorse. Eppure, basterebbe un piccolo sforzo.
Il Coa di Napoli, presieduto da Carmine Foreste, esprime preoccupazione e rammarico per una decisione con la quale la presidente del Tribunale di Napoli «subordina le esigenze di migliaia di cittadini a quelle di un solo giudice togato da destinare alla Sezione distaccata. Rispetto al provvedimento adottato – evidenzia Foreste – sul quale, il 3 marzo scorso, il Consiglio giudiziario di Napoli ha espresso parere favorevole, il Consiglio dell’Ordine di Napoli, tramite il sottoscritto, ha più volte richiesto, alla presidente del Tribunale, l’indizione della procedura di interpello per l’assegnazione di un giudice togato per il settore penale della Sezione distaccata di Ischia, rappresentando una strada dovuta, oltre che obbligata per scongiurare gli enormi disagi e pregiudizi, anche economici e di ordine pubblico, che le decisioni prese procureranno a tutti, alla cittadinanza, alle forze dell'ordine, quali i testi di polizia giudiziaria, e agli avvocati ischitani». A preoccupare il rappresentante dell’avvocatura napoletana, oltre ai disagi appena richiamati, anche altre inevitabili conseguenze. A partire dalla durata dei processi, «con grave pregiudizio sia alle parti private che alla parte pubblica, a causa degli adempimenti connessi al trasferimento dei fascicoli e alle dovute comunicazioni alle parti». «Senza tralasciare il fatto – aggiunge Carmine Foreste - che il provvedimento in questione si pone in conflitto con la proroga della Sezione distaccata di Ischia, attualmente prevista fino al prossimo 31 dicembre e con l’annunciato provvedimento governativo di stabilizzazione della stessa sede giudiziaria. Stiamo valutando anche eventuali impugnative del provvedimento della presidenza del Tribunale. Non escludiamo comunque neppure manifestazioni di protesta per far sentire la nostra voce. Non possono essere penalizzati i cittadini e i colleghi».
Sulla vicenda interviene il presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco. «Condivido le preoccupazioni espresse dal presidente del Coa di Napoli», evidenzia Greco. «Comprendo – aggiunge il presidente del Cnf - le difficoltà che probabilmente la presidente del Tribunale ha nell’organizzazione dell’attività giudiziaria. Mi preme però sottolineare che l’attività giudiziaria è una funzione dello Stato, chiamata a dare giustizia e che riguarda i diritti dei cittadini. Perché costringere i soggetti interessati, per esempio, ad un processo penale che si trovano ad Ischia, avendo una sezione distaccata sull’isola, a doversi spostare a Napoli? Non si comprende come mai in un Tribunale grande e importante come quello di Napoli non si riesca a trovare un magistrato per distaccarlo su Ischia. Constato in questa vicenda che manca la comprensione del grande disagio che si arreca a tutti gli abitanti dell’isola». Sulla prosecuzione delle attività della sezione distaccata sull’«Isola verde» già in passato si è registrato il grande impegno dell’avvocatura. Il Coa di Napoli, sostenuto dal Consiglio nazionale forense, ha fatto fronte comune con il ministero della Giustizia. «Mantenere aperta la sezione distaccata di Ischia – commenta il presidente Francesco Greco – significa venire incontro all’esigenza di tutela dei diritti dei cittadini. Gli sforzi che abbiamo fatto negli anni scorsi non possono essere vanificati con un provvedimento della presidenza del Tribunale. Voglio ricordare anche l’interesse e l’impegno del ministero della Giustizia, che ha compreso le ragioni dell’importanza del mantenimento di questa sezione distaccata». La giustizia, compresa quella di prossimità, non può essere ridimensionata con un tratto di penna. «Sensibilizzeremo il ministero della Giustizia – conclude Greco – su quanto sta accadendo. Mantenere aperte le sezioni distaccate disagiate significa attribuire ai cittadini di tutta Italia pari importanza e dignità. Tutti meritano lo stesso trattamento, il cittadino che vive a Roma, che vive a Milano, che vive a Palermo e quello che vive nel piccolo centro disagiato. Anzi, in quest’ultimo caso l’attenzione deve essere ancora più grande».