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Olindo e Rosa attendono l'udienza in Cassazione per la strage di Erba
«Olindo e Rosa ci sperano nella Cassazione, come lo facciamo anche noi», ha dichiarato Fabio Schembri, avvocato dei coniugi Romano, condannati all'ergastolo per la strage di Erba. Il prossimo 25 marzo 2025 si discuterà il ricorso in Cassazione contro la decisione della Corte d'Appello di Brescia, che ha dichiarato «inammissibile» la revisione del caso. La difesa chiede che tutti i nuovi elementi di prova allegati alla richiesta vengano esaminati durante un dibattimento.
La strage di Erba e la continua battaglia legale
A più di 18 anni dal delitto (avvenuto l'11 dicembre 2006), Olindo Romano e Rosa Bazzi continuano a cercare di dimostrare la loro innocenza. Dopo diversi tentativi falliti, la difesa ha presentato nuove prove scientifiche che potrebbero riscrivere le responsabilità per la morte di Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, la nonna Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Unico sopravvissuto alla strage, Mario Frigerio (testimone oculare), morì nel 2014.
La posizione della difesa e le nuove prove
Nel ricorso in Cassazione, la difesa contesta la decisione della Corte d'Appello, sostenendo che la motivazione che boccia la riapertura del caso è illogica e contraddittoria. Secondo gli avvocati, il rifiuto di considerare i nuovi elementi di prova rappresenta un «cortocircuito logico». La difesa mette in dubbio la credibilità dell'unico testimone oculare, Frigerio, e la validità delle confessioni di Olindo e Rosa, nonché della traccia di sangue trovata sull'auto di Olindo.
Il parere della Corte d'Appello di Brescia
Per i giudici della Corte d'Appello di Brescia, l'impianto probatorio contro i coniugi Romano è solido. Le confessioni di Olindo e Rosa sono state ritenute genuine e coerenti, e non sono stati ritenuti significativi i dettagli contestati nel corso del processo. Per i giudici, non esiste alcun dubbio sulla responsabilità della coppia, supportata anche da una prova scientifica solida e dalla testimonianza di Frigerio, considerato «lucido e preciso».
La speranza della difesa per la riapertura del caso
La difesa confida che, se i nuovi elementi di prova venissero finalmente esaminati in dibattimento, sarebbe possibile discutere e valutare ogni aspetto del caso in modo più approfondito.