«L’autonomia e l’indipendenza della funzione giudiziaria vanno garantite, tutelate e difese non solo in quanto principi costituzionali ma anche nell’esercizio quotidiano della giurisdizione. La critica e il dissenso rappresentano il fondamento di ogni confronto democratico, ma incontinenti aggressioni verbali che esulano del tutto dal merito tecnico delle decisioni giudiziarie, costituiscono una grave lesione all'immagine stessa della giurisdizione». Lo scrive in una nota l’Unione delle Camere Penali in merito al nuovo scontro esploso tra politica e magistratura dopo l’ordinanza della Cassazione sui risarcimenti del governo ai migranti della nave Diciotti.

Anche i penalisti dunque si “schierano” con le toghe e a difesa dell’indipendenza della funzione giudiziaria, dopo le reazioni scomposte della maggioranza che hanno spinto la prima presidente della Cassazione Margherita Cassano ad intervenire con una nota dal contenuto molto duro. Il nuovo scontro ha avuto anche l’effetto di rilanciare la protesta della magistratura contro il ddl Nordio, tanto che il Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati riunito ieri ha fatto sapere che le toghe sono pronte ad andare avanti contro la riforma per la separazione delle carriere.

«Il nostro obiettivo è portare il nostro messaggio ovunque», ha detto il presidente Cesare Parodi, il quale ha sottolineato che «dopo 48 ore dalla riunione a palazzo Chigi, siamo al punto di prima». «Ancora una volta si trascura quello che è il principio della separazione dei poteri», ha detto il leader dell’Anm, secondo il quale però l'incontro «non è stato inutile» e ora si lavora alle prossime iniziative. Ancora non ci sono i dettagli, ma l'obiettivo resta sensibilizzare l'opinione pubblica, anche in vista di un eventuale referendum. C'è chi propone di riunire il Cdc in città come Milano, Bologna e al Sud e, mentre si definisce la linea da tenere, si guarda al prossimo incontro con il capo dello Stato che si dovrebbe tenere entro marzo

Dal canto suo, Nordio tira dritto e ribadisce che la posizione dell'esecutivo, davanti alle proteste dell'Anm contro la separazione delle carriere, resta ferma: «Il progetto non viene assolutamente toccato». E dopo la nota dei penalisti, ad alimentare la polemica nella maggioranza è il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

«Ha ragione l'Unione delle Camere Penali. Per le cui parole vale l'eterogenesi dei fini. Nel confronto sulla giustizia bisogna evitare incontinenze verbali e affermazioni improprie. Proprio quello che ha fatto la Corte suprema di cassazione con una sentenza sbalorditiva, che ipotizza risarcimenti a favore dei clandestini. Tra l'altro, respingendo la richiesta dello stesso Pubblico ministero della Cassazione, che aveva ritenuto infondata la richiesta del clandestino», è la replica del senatore azzurro.

«Ha ragione l'Unione delle Camere Penali – aggiunge -. Ci auguriamo che gli esponenti della Cassazione la smettano di andare in giro ai convegni, facendo veri e propri comizi contro il governo. Che la Presidente della Corte suprema di cassazione, Cassano, si astenga dal bacchettare la politica ed eviti di fare intimidazioni al Parlamento, che sta facendo delle riforme che l'avvocatura attende da decenni. Quando ho letto alcune parole di Cassano pensavo fosse l'ex calciatore, noto per le sue bizzarrie. Invece credo che l'omonimia abbia superato i limiti della fantasia. Ha ragione l'Unione Camere Penali, asteniamoci da espressioni improprie. I magistrati della Cassazione imparino da questa nota di una componente dell'avvocatura. O no?».