PHOTO
FILE - Gabriel Natale-Hjorth, centre, attends a hearing for the appeals trial in Rome, on July 3, 2024. Natale-Hjorth, one of the two Americans convicted in the 2019 stabbing death of a carabiniere police officer in Rome has been granted house arrest after an appeals court significantly reduced his original life sentence. (AP Photo/Alessandra Tarantino, File)
«Nel procedimento n. 39271/2024 (omicidio di Mario Cerciello Rega), la Quinta Sezione penale della Corte di Cassazione, all’udienza del 12 marzo 2025, ha annullato la sentenza impugnata, agli effetti penali, limitatamente al trattamento sanzionatorio dell’imputato ricorrente, dichiarando la definitività della parte della sentenza riguardante la relativa responsabilità (l’altro imputato non ricorrente è stato già condannato agli effetti penali con sentenza definitiva). In accoglimento del ricorso delle parti civili la Corte di cassazione ha, altresì, annullato la menzionata sentenza, agli effetti civili, nei confronti di entrambi gli imputati ed ha, infine, dichiarato inammissibile il ricorso del Procuratore generale».
Così alle 21 si è espressa la Quinta sezione penale di Cassazione dopo circa tre ore di Camera di Consiglio. Cosa significa? Che gli ermellini hanno disposto un nuovo processo di appello, il terzo, per Gabriel Natale Hjorth coinvolto nell'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega ucciso, con undici coltellate, da Finnegan Lee Elder, nel luglio del 2019, nel quartiere romano di Prati. Il nuovo appello è stato disposto limitatamente al trattamento sanzionatorio. Accolta quindi una delle due istanze della difesa.
Natale Hjorth era stato condannato nell’appello bis a 11 anni e quattro mesi per il reato di concorso anomalo, senza che gli fossero addebitate le aggravanti, tra cui quella del nesso teleologico e quella per cui il ragazzo era consapevole fin da subito che avesse a che fare con un carabiniere durante la colluttazione. Attualmente è ai domiciliari col braccialetto elettronico a casa della nonna a Fregene. Adesso si dovrà celebrare un nuovo grado di giudizio per ridurre la pena.
Mentre per Finnegan Lee Elder, condannato per omicidio a 15 anni e due mesi, sia la Pg che la difesa non avevano presentato ricorso a Piazza Cavour. Dunque dal punto di vista penale la vicenda si chiude così: i due ragazzi non si accorsero di avere davanti due carabinieri durante la colluttazione. Questa previsione invece potrebbe riemergere in sede civile.
LE RICHIESTE DELLE PARTI
Sia accusa che difesa avevano chiesto un terzo appello per Gabriel Natale Hjorth. La procura generale della Cassazione per vedere riconosciute le aggravanti, fra cui la consapevolezza di trovarsi di fronte a un carabiniere, e il pieno concorso nell'omicidio, quindi non il concorso anomalo ma il dolo eventuale. Questo ricorso è stato ritenuto inammissibile. La difesa, rappresentata dagli avvocati Francesco Petrelli e Fabio Alonzi, oltre alla rideterminazione della pena, avevano chiesto di rivedere la condanna, escludendo il concorso anomalo. Secondo i legali mancavano infatti gli elementi di «prevedibilità» della condotta omicidiaria ai danni del carabiniere, messa in atto da Finnegan Lee Elder.
LA LUNGA VICENDA PROCESSUALE
Tutto ha inizio il 26 luglio 2019 quando Mario Cerciello Rega viene pugnalato a morte da Finnegan Lee Elder, in vacanza a Roma insieme all’amico Gabriel Natale Hjorth. Rimane illeso il suo collega Andrea Varriale. I due americani vengono rintracciati il giorno dopo e posti in custodia cautelare. Nel processo di primo grado vengono condannati all’ergastolo con isolamento diurno. Era il 5 maggio 2021. Nel primo appello, a marzo 2022, la pena venne rideterminata in anni 22 di reclusione per Natale Hjorth Gabriel e in anni 24 di reclusione per Finnegan Lee Elder.
La Cassazione un anno dopo annulla con rinvio l’appello per una rivalutazione della correttezza della applicazione delle circostanze aggravanti. Il 3 luglio 2024 la seconda sezione della Corte di Assise di appello di Roma ridetermina nuovamente le pene portandole a 15 anni per Finnegan e a 11 anni per Gabriel. La procura fa ricorso in Cassazione solo per il secondo, mentre le parti civili chiedono anche per il primo il risarcimento in sede civile. Ora il quinto capitolo. Non l’ultimo.